18 giugno 2014

DISOCCUPAZIONE ANCORA DA PAGARE AI BRACCIANTI AGRICOLI DEL CALATINO


«Disoccupazione da pagare» Calatino.

Il sindacato a sostegno dei braccianti agricoli sull'indennità


Pagare tutte e subito le indennità di disoccupazione spettanti ai braccianti agricoli. Questa la richiesta dei lavoratori agricoli calatini e della sigla sindacale Mbf-Sifus (sindacato dei braccianti e dei forestali) all'Inps, l'organo liquidatore delle indennità di disoccupazione. Lavoratori e sindacato lamentano la lentezza dell'Ente nell'erogazione delle indennità loro spettanti. I ritardi sarebbero legati agli stretti controlli avviati dall'Inps, nei confronti dei braccianti agricoli che ne hanno fatto richiesta.
Alcuni di essi risulterebbero titolari di partite iva inattive, altri invece, avrebbero lavorato presso ditte ritenute irregolari e pertanto dovrebbero restituire le somme indebitamente ricevute, elementi che - a detta di lavoratori e sindacato - sarebbero ininfluenti ai fini della liquidazione di tali somme. «I problemi di cui parla l'Inps, potevano essere risolti già a maggio - scrive in una nota Maurizio Grosso, segretario generale Mbf-Sifus - le ditte e i lavoratori in questione, già lo scorso anno sono stati sottoposti a dei controlli risultati poi negativi. Rischiamo di veder slittare l'erogazione delle indennità di disoccupazione tra fine giugno e metà luglio. Che sia istituita una task force per velocizzare i tempi».
A Catania e provincia sono circa 30 mila i lavoratori agricoli aventi diritto all'indennità di disoccupazione, di cui 8500 sono solo nel Calatino. «L'Inps considera i braccianti agricoli numeri da statistica e non esseri umani con delle esigenze - prosegue Grosso - l'indennità di disoccupazione, non è una vincita al "gratta e vinci", ma una quota di salario che spetta ai braccianti agricoli nel periodo in cui non lavorano. Abbiamo già chiesto un incontro urgente con la direzione provinciale dell'Inps, e comunicato l'accaduto al Prefetto». In caso di mancato accordo, la stessa sigla sindacale, annuncia forti azioni di protesta.
SIMONE MURGO

17 Giugno 2014







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