Ultimatum dei sindacati alla Regione: "Stipendi o sciopero generale"
Crocetta chiamato ad
affrontare le principali emergenze della Sicilia dall'edilizia al
commercio all'industria. Conto alla rovescia di Cgil, Cisl e Uil
di GERALDINE PEDROTTI
Due settimane di tempo, poi partirà lo
sciopero generale. Cgil, Cisl e Uil lanciano l’ultimatum al governo
Crocetta, chiamato a risolvere in quindici giorni le principali
emergenze della Sicilia: formazione professionale, forestali, precari,
118 e disoccupazione giovanile. Oltre che un’azione complessiva sul
rilancio di quei settori, come l’edilizia, il commercio e l’industria,
arrivati ormai alla canna del gas.
Parte quindi da oggi il conto alla rovescia. I sindacati hanno annunciato l’avvio di due settimane di fuoco: si partirà con le categorie che già da mesi protestano, come gli operatori della formazione, i forestali e i lavoratori del 118. E se entro quindici giorni non arriveranno segnali di cambiamento delle strategie del governo, si passerà alla mobilitazione di tutti i settori produttivi siciliani. "C’è assoluta incompetenza e menefreghismo da parte della giunta regionale e di tutta la classe politica - attacca Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia - lo scontro Ars - governo non ha nulla a che fare con le scelte sulla politica di sviluppo, sono solo beghe di potere, di cui ne fanno le spese migliaia di lavoratori. Siamo a rischio commissariamento e si parla con sempre più insistenza di elezioni anticipate, che non farebbero che paralizzare ancora di più la macchina delle riforme, in questo momento fondamentali se vogliamo evitare il fallimento”.
“Abbiamo interi settori al palo - aggiunge Michele Pagliaro, segretario della Cigl regionale - 160 mila posti persi dall’inizio della crisi e 12 mila laureati siciliani che ogni anno lasciano l’Isola. Se non arriva al più presto un piano di azione concreto rischiamo l’implosione. Sulla formazione aspettiamo da due anni una riforma che non arriva e nel frattempo ci sono lavoratori che non prendono lo stipendio da 18 mesi. Con i forestali andiamo avanti con contrattini della durata di due settimane e mancano i fondi per garantire la copertura del servizio anti incendio per l’estate. Sul 118 non si capisce quale sia la strategia del governo. E ricordiamo che non sono ancora partiti i bandi per il Piano giovani e che rischiamo di perdere 179 milioni di euro della Garanzia giovani, perché non si sa ancora chi e come gestirà le pratiche”.
“Ogni giorno spunta un nuovo problema tecnico che paralizza le azioni del governo - dichiara il segretario della Uil Sicilia Claudio Barone - quando però si è trattato di risolvere i “problemi tecnici” che rischiavano di bloccare i pagamenti degli stipendi dei deputati dell’Ars le soluzioni sono state trovate subito. Questo atteggiamento di indifferenza nei confronti di chi è in difficoltà non può più essere tollerato.
Parte quindi da oggi il conto alla rovescia. I sindacati hanno annunciato l’avvio di due settimane di fuoco: si partirà con le categorie che già da mesi protestano, come gli operatori della formazione, i forestali e i lavoratori del 118. E se entro quindici giorni non arriveranno segnali di cambiamento delle strategie del governo, si passerà alla mobilitazione di tutti i settori produttivi siciliani. "C’è assoluta incompetenza e menefreghismo da parte della giunta regionale e di tutta la classe politica - attacca Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia - lo scontro Ars - governo non ha nulla a che fare con le scelte sulla politica di sviluppo, sono solo beghe di potere, di cui ne fanno le spese migliaia di lavoratori. Siamo a rischio commissariamento e si parla con sempre più insistenza di elezioni anticipate, che non farebbero che paralizzare ancora di più la macchina delle riforme, in questo momento fondamentali se vogliamo evitare il fallimento”.
“Abbiamo interi settori al palo - aggiunge Michele Pagliaro, segretario della Cigl regionale - 160 mila posti persi dall’inizio della crisi e 12 mila laureati siciliani che ogni anno lasciano l’Isola. Se non arriva al più presto un piano di azione concreto rischiamo l’implosione. Sulla formazione aspettiamo da due anni una riforma che non arriva e nel frattempo ci sono lavoratori che non prendono lo stipendio da 18 mesi. Con i forestali andiamo avanti con contrattini della durata di due settimane e mancano i fondi per garantire la copertura del servizio anti incendio per l’estate. Sul 118 non si capisce quale sia la strategia del governo. E ricordiamo che non sono ancora partiti i bandi per il Piano giovani e che rischiamo di perdere 179 milioni di euro della Garanzia giovani, perché non si sa ancora chi e come gestirà le pratiche”.
“Ogni giorno spunta un nuovo problema tecnico che paralizza le azioni del governo - dichiara il segretario della Uil Sicilia Claudio Barone - quando però si è trattato di risolvere i “problemi tecnici” che rischiavano di bloccare i pagamenti degli stipendi dei deputati dell’Ars le soluzioni sono state trovate subito. Questo atteggiamento di indifferenza nei confronti di chi è in difficoltà non può più essere tollerato.
20 Maggio 2014
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