Etna, escursionisti e turisti nel mirino
Furti di zaini, denaro e telefoni dalle auto in sosta sui versanti del vulcano: «Intervenga la Prefettura»
Furti con scasso e danni alle auto parcheggiate di turisti ed escursionisti sull'Etna. Un fitto passaparola online tra appassionati e operatori alza il velo su una serie di episodi che sembrano interessare tutti i versanti del vulcano e i principali percorsi di accesso alle stazioni turistiche.
Episodi su cui adesso indagano le autorità competenti, dopo le denunce presentate dalle vittime e le numerose segnalazioni di esercenti e addetti ai lavori.
Una di queste disavventure, secondo la testimonianza resa su Facebook dal vulcanologo Marco Neri, dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo, è toccata nei giorni scorsi a un gruppo formato da una quindicina di studiosi di nazionalità francese in escursione nei pressi della colata dell'eruzione del 1983, lungo la strada provinciale 92 che collega Nicolosi al piazzale del Rifugio Sapienza: «Derubati di tutto, zaini, denaro, telefoni, solo per avere lasciato un finestrino socchiuso del loro pulmino, un danno economico e psicologico notevole e un duro colpo per l'ospitalità della nostra terra».
È proprio questo l'aspetto che rende la vicenda assai delicata, nel periodo che segna l'inizio della stagione turistica, tanto da spingere qualcuno degli operatori a sperare in una risoluzione rapida e senza troppi clamori del problema, «per non arrecare danni ancora maggiori all'immagine del nostro territorio».
Altre segnalazioni - furti di zaini e nelle auto - interessano Piano Provenzana, l'area dei Monti Sartorius e della Grotta dei Ladroni, Piano dell'Acqua a Zafferana Etnea, la strada Mareneve. Il malinconico elenco delle "aree sensibili" viene fornito online dal noto portale escursionistico EtnaSci. it, che lancia un appello: «Invitiamo tutti a rendere eventuali segnalazioni via Facebook e a denunciare alle autorità competenti situazioni rilevanti».
«Vasti incendi dolosi, furti di rame ad alta quota, danneggiamenti di autovetture: ecco come si vive sull'Etna in questo inizio di stagione»: amarissimi i commenti - che prendono spunto da altri fatti di cronaca - di escursionisti e semplici osservatori ai vari post. C'è chi chiede a gran voce «un concreto e urgente intervento della Prefettura», mentre per altri una vera svolta potrebbe essere quella di «impiegare il personale della forestale nel controllo continuo del Parco dell'Etna».
Francesco Vasta
18 Maggio 2014
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