Ambiente: Coldiretti, crescono foreste. Ma +25% import legna ardere
(ASCA) - Roma, 13 mag 2014 - Con la crisi e l'elevato prezzo
dei combustibili in Italia sono tornate le stufe e si sono
riaccesi i camini, con un aumento record del 25 per cento
delle importazioni di legna da ardere nel 2013 rispetto
all'anno precedente.
E' quanto rileva in una nota la Coldiretti in occasione
della conferenza stampa del Corpo forestale dello Stato sul
tema ''Evoluzione delle foreste italiane in un Paese che
cambia'' nell'evidenziare che il nostro Paese, con
l'importazione di ben 3,8 miliardi di chili di legna da
ardere nel corso di tutto il 2013, e' diventato il primo
importatore mondiale di legna da ardere.
Una dimostrazione evidente del ritorno di forme di
riscaldamento che sembravano dimenticate e' dovuto - precisa
Coldiretti - al crescente interesse verso una forma di
energia che e' diventata competitiva dal punto di vista
economico oltre ad essere piu' sostenibile dal punto di vista
ambientale.
L'industria italiana delle stufe a legna, delle caldaie e
pellets soddisfa oltre il 90 per cento delle domanda sul
mercato interno mentre destina quasi un terzo della
produzione nazionale alle esportazioni.
''Appare quindi evidente l'importanza di rilanciare la
gestione dei boschi che, oltre alle valenze territoriali,
sociali e paesaggistiche, potrebbe contribuire in modo
decisivo anche al raggiungimento degli obiettivi del piano
d'azione nazionale, fornendo biomassa ottenuta con metodi
sostenibili sia nella produzione che nel taglio'' ha
affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo,
nel commentare la nuova stima della superficie forestale di
quasi 11 milioni di ettari, con un aumento di oltre 600 mila
ettari rispetto a 9 anni fa evidenziata dal Corpo Forestale
dello Stato.
com-stt/sam/ss
13 Maggio 2014
Ambiente: Codiretti, crescono foreste. Ma +25% import legna ardere (2)
(ASCA) - Roma, 13 mag 2014 - ''Il potenziale economico dei
boschi italiani - ha sottolineato il presidente di Coldiretti
- rimane ancora inespresso e il mercato del legno mostra una
crescente dipendenza dall'estero perche' l'offerta nazionale
di legname risulta insufficiente anche a soddisfare la
domanda delle industrie di trasformazione che sono dipendenti
dall'estero per oltre il 70 % del materiale legnoso
utilizzato. Servono - ha sottolineato Moncalvo - scelte di
gestione economica delle risorse forestali, che devono
contemporaneamente riuscire a garantire l'approvvigionamento
di materie prime e prodotti forestali per le filiere
industriali, lo sviluppo socio-economico delle popolazioni
locali, la conservazione degli ecosistemi e il loro stato di
salute e non ultima, anche la loro fruibilita' turistica''.
Moncalvo ha quindi concluso invitando a riflettere sul
fatto che ''oltre l'86,6% della superficie forestale
nazionale e' sottoposta a forme di vincolo idrogeologico, ma
solo il 15,7% dei boschi italiani (1,3 milioni di ettari) e'
sottoposto a una pianificazione di dettaglio, strumento
fondamentale per garantire l'offerta di servizi ecosistemici
in equilibrio con quella di prodotti commerciali come il
legname ad uso industriale e la legna da ardere''.
com-stt/gc
13 Maggio 2014
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