La posizione del Segretario Generale Claudio Barone
Uil: “Nessun rischio default in Sicilia, commissariare sarebbe sciagura”
“Non vedo il pericolo di un default della Regione.
La manovra correttiva, rispetto alla quale noi nutriamo, comunque,
delle preoccupazioni soprattutto sul fronte delle garanzie sugli
stipendi, ha attenuato l’impatto delle misure adottate dal commissario
dello Stato, anche se la strada resta stretta”. A dirlo all’Adnkronos è Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, commentando l’allarme del presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, sul rischio default che corre la Regione.
“La manovra correttiva ha messo in sicurezza gli stipendi di circa 40mila persone tra forestali e dipendenti di enti collegati alla Regione – spiega -. Adesso occorrerà fare attenzione a cosa uscirà dall’Aula. Verificare quali saranno i provvedimenti varati dall’Assemblea regionale siciliana”. Ma sulla ‘necessità’ di un commissariamento dell’Isola per evitare il dissesto della Regione, ribadita più volte dal presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, Barone assume una posizione antitetica.
“Sarebbe una sciagura, non risolverebbe i problemi e le difficoltà finanziarie resterebbero intatte” spiega. A chi dice, poi, che nella manovra bis varata dal Governo targato Rosario Crocetta non ci sono misure per lo sviluppo, il leader della Uil siciliana replica: “Se a stento ci sono i soldi per gli stipendi, come si puo’ pensare che vi debbano essere quelli per la crescita? E poi in quali Finanziarie precedenti c’erano?”.
Secondo Barone, invece di “accanirsi” su un bilancio “rigido” ed “ingessato”, bisognerebbe capire che “lo sviluppo dipende dalla capacita’ di spendere i fondi Ue, che a causa di una scarsa attitudine alla progettazione restano non spesi, e da quella di attrarre investitori, tenuti lontano da una cattiva burocrazia, che impiega anche 5-6 anni per rilasciare un’autorizzazione. Quello sulla semplificazione amministrativa – conclude Barone – e’ allora un buon investimento per lo sviluppo della Sicilia”.
“La manovra correttiva ha messo in sicurezza gli stipendi di circa 40mila persone tra forestali e dipendenti di enti collegati alla Regione – spiega -. Adesso occorrerà fare attenzione a cosa uscirà dall’Aula. Verificare quali saranno i provvedimenti varati dall’Assemblea regionale siciliana”. Ma sulla ‘necessità’ di un commissariamento dell’Isola per evitare il dissesto della Regione, ribadita più volte dal presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, Barone assume una posizione antitetica.
“Sarebbe una sciagura, non risolverebbe i problemi e le difficoltà finanziarie resterebbero intatte” spiega. A chi dice, poi, che nella manovra bis varata dal Governo targato Rosario Crocetta non ci sono misure per lo sviluppo, il leader della Uil siciliana replica: “Se a stento ci sono i soldi per gli stipendi, come si puo’ pensare che vi debbano essere quelli per la crescita? E poi in quali Finanziarie precedenti c’erano?”.
Secondo Barone, invece di “accanirsi” su un bilancio “rigido” ed “ingessato”, bisognerebbe capire che “lo sviluppo dipende dalla capacita’ di spendere i fondi Ue, che a causa di una scarsa attitudine alla progettazione restano non spesi, e da quella di attrarre investitori, tenuti lontano da una cattiva burocrazia, che impiega anche 5-6 anni per rilasciare un’autorizzazione. Quello sulla semplificazione amministrativa – conclude Barone – e’ allora un buon investimento per lo sviluppo della Sicilia”.
15 Marzo 2014
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