04 settembre 2013

PERCHE' NON IMPIEDARE I FORESTALI PER LA PULIZIA DI CANALI E VARI CORSI D'ACQUA?


Se i Pantanelli fanno... acqua

Problema di assetto idrogeologico in zona sud e viale Cadorna, manca la manutenzione

Il ponte sul canale Pisimotta è basso e diventa una barriera


SALVATORE MAIORCA
Le prime piogge rimettono a nudo i due punti deboli della città: viale Cadorna con zone limitrofe e contrada Pantanelli. In entrambe le zone il problema è di natura strutturale. E richiede due tipi d'interventi: uno di miglioramento strutturale del territorio, l'altro di manutenzione costante. Ma né l'uno né l'altro si fanno. Non va meglio (ma molto meno male) su viale Teracati. Ma Siracusa è tutta una città sott'acqua.
Ai Pantanelli l'alluvione di portata storicamente disastrosa fu quella del 1951. Al punto che venne a Siracusa il presidente della Repubblica, Luigi Einaudi.
Da allora qualche intervento è stato compiuto. Ma poca cosa rispetto a quel che sarebbe necessario. La competenza è del Genio civile regionale. Ma la risposta ad ogni sollecitazione è sempre la stessa: non ci sono soldi. Dal che una proposta: perché non impiegare i forestali per la pulizia di canali e vari corsi d'acqua?
Dopo l'alluvione del '51 venne compattato e livellato il terreno, la cui superficie era allora una discarica di inerti su di un fondo originariamente melmoso e vennero sistemati i canali che lo attraversano. Rimane peraltro il problema della manutenzione ordinaria dei canali. Soprattutto della pulizia periodica del loro corso, da monte a valle.
Il punto critico è il ponte sul canale Pisimotta, sul quale passa la strada statale 115, a ridosso del mercato ortofrutticolo. Il ponte è troppo basso. E vi s'impigliano ramaglie e rifiuti vari, formando una barriera che sbarra il deflusso delle acque. Le quali finiscono per straripare.
Va un po' meglio per il canale Regina, tra il Pisimotta e il fiume Ciane. Il ponte che lo attraversa è infatti un po' più alto: quanto basta per lasciar defluire una normale pioggia stagionale. Ma anche lì, in caso di piogge particolarmente violente e persistenti, le cose finiscono per complicarsi comunque.
«Speriamo di ottenere i fondi per una miglior sistemazione strutturale - afferma il deputato regionale Enzo Vinciullo. - Ho infatti chiesto uno stanziamento di 500 milioni sul Fers (Fondo sociale europeo) 2014-2020 per la pulizia degli alvei di canali e torrenti e il consolidamento delle loro sponde». Ma rimane il problema strutturale. Analoga, seppur in un contesto intensamente urbanizzato, è la situazione di viale Cadorna. Il viale era una volta un vallone con due stradine ai lati collegate da ponti in legno. Venne colmato. Solo che non vi sono state costruite idonee strutture per il deflusso delle acque meteoriche: due tubi (uno per lato) del diametro di mezzo metro appena con tombini perennemente intasati. Risultato: pioggia vuol dire allagamento. È così ad ogni stagione. E sono solo i due punti maggiormente dolenti. Rimane il problema di fondo: un radicale riassetto idrogeologico del territorio.

03 Settembre 2013





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