20 settembre 2013

IL SOSTEGNO UE ALLLE FORESTE PRIVATE NON HA PRODOTTO RISULTATI TANGIBILI


Aree protette e biodiversità

Il sostegno Ue alle foreste private non ha prodotto risultati tangibili

Lo afferma la Corte dei Conti europea in una relazione pubblicata oggi






Secondo la relazione “Sostegno per l’accrescimento del valore economico delle foreste da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale”, pubblicata oggi dalla Corte dei conti europea, «la situazione del settore forestale nell’Ue non è stata analizzata in modo sufficientemente dettagliato, tale da giustificare uno specifico sostegno finanziario volto ad accrescere il valore economico delle foreste».

«Gli Stati membri – si legge nella relazione – hanno utilizzato la misura per sostenere operazioni che non corrispondono agli obiettivi del programma e che sarebbero finanziate in modo più appropriato mediante altre misure, con condizioni di ammissibilità diverse e tassi di aiuto al finanziamento diversi, solitamente più bassi».

L’audit ha interessato sia la Commissione che gli Stati membri selezionati, Italia (Toscana), Spagna (Galizia), Ungheria, Austria e Slovenia, che rappresentano oltre il 50% della spesa totale dichiarata. La misura specifica 122 – “Accrescimento del valore economico delle foreste” – è stata introdotta per la prima volta nel periodo di programmazione 2007 – 2013. Il sostegno complessivo previsto per la misura è di 535 milioni di euro nel periodo 2007 – 2013.

L’audit della Corte ha evidenziato «carenze a livello del programma nel suo complesso (concezione, attuazione e monitoraggio della misura)» ed ha concluso che «la Commissione e gli Stati membri non hanno gestito in modo efficiente ed efficace gli aspetti controllati del sostegno per l’accrescimento del valore economico delle foreste».

Visto che è stato proposto di mantenere questo programma di sostegno nel prossimo periodo di programmazione 2014 – 2020, la Corte ha suggerito una serie di miglioramenti per garantire che il programma produca un valore aggiunto per l’Ue.


La Commissione dovrebbe infatti: definire e valutare le esigenze dell’UE in merito all’accrescimento del valore economico delle foreste; definire in modo chiaro gli elementi chiave atti a garantire che il sostegno dell’UE faccia fronte a tali esigenze, creando così un valore aggiunto per l’UE.
Gli Stati membri invece dovrebbero: descrivere in modo adeguato nei loro programmi di sviluppo rurale le specifiche esigenze e opportunità economiche dei diversi tipi di aree forestali e di beneficiari; migliorare la gestione forestale mediante l’elaborazione di piani di gestione forestale per gran parte delle aziende forestali e la promozione della certificazione delle aree forestali; stabilire requisiti adeguati per garantire che il sostegno forestale all’interno della politica di sviluppo rurale sia coerente, in linea con le disposizioni in materia di aiuti di Stato, e che renda massima la sua efficacia. Dovrebbero inoltre mettere in atto procedure adeguate per garantire che il sostegno sia efficace in modo da accrescere realmente il valore economico delle aree forestali in cui sono realizzati gli investimenti.

La Commissione dovrebbe migliorare il monitoraggio della misura per garantire che gli Stati membri la attuino compatibilmente con gli obiettivi specifici stabiliti. In termini concreti, gli Stati membri dovrebbero imporre ai beneficiari di fornire i dettagli del valore delle aree forestali prima e dopo gli investimenti sovvenzionati e gli organi di gestione dovrebbero convalidare tali valori.

La Corte ha constatato che «solo una minima parte dei progetti controllati ha accresciuto in misura significativa il valore economico delle foreste, aumentando il valore dei terreni (costruzione di sentieri e strade forestali) o delle zone boschive (operazioni silvicole come la potatura o il diradamento)».

«Sono stati anche evidenziati – prosegue la Corte – casi in cui il sostegno pubblico è stato sproporzionatamente elevato. Alla luce dei risultati dell’attuale programma, la Corte raccomanda che la Commissione lo riveda definendo in primo luogo in che cosa consista il valore economico di una foresta, proceda ad una valutazione delle esigenze dell’Ue in merito al sostegno da fornire per accrescere tale valore, nonché a una chiara definizione degli elementi chiave atti a garantire che il sostegno dell’Ue faccia fronte a tali esigenze».

La Corte ha anche invitato gli Stati membri a «mettere in atto procedure adeguate per garantire che il sostegno sia efficace in modo da accrescere realmente il valore economico delle aree forestali in cui sono realizzati gli investimenti».

Inoltre, «gli Stati membri non stabiliscono, o impongono ai beneficiari di stabilire, il valore delle aree forestali prima e dopo gli investimenti, per cui è molto difficile valutare se il sostegno dell’Ue abbia prodotto un qualche valore aggiunto».

L’audit ha rilevato debolezze nella concezione della misura, che ne ostacolano fortemente la corretta attuazione: «A livello della Commissione, la situazione del settore forestale nell’UE non è stata analizzata in modo sufficientemente dettagliato, tale da giustificare la proposta di uno specifico sostegno finanziario per l’accrescimento del valore economico delle foreste di proprietà di privati o di comuni. Inoltre, gli elementi chiave della misura non sono stati definiti nelle disposizioni giuridiche, in particolare per quel che riguarda le nozioni di “valore economico delle foreste” e di “azienda forestale”. Per di più, gli Stati membri hanno stabilito, per le aziende forestali, dimensioni molto diverse al di sopra delle quali era necessario elaborare un piano di gestione forestale». 

19 Settembre 2013








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