12 aprile 2013

FORESTALI, SI RIACCENDE LA VERTENZA


Il blocco delle assunzioni ha indotto Flai, Fai e Uila a ricompattare le fila dei lavoratori e organizzare nuove proteste

Forestali, si riaccende la vertenza


Sortino. Non era mai accaduto, da quando è iniziata l'opera di rimboschimento della zona iblea, che nel mese di aprile non fosse stato aperto un cantiere della Forestale, lasciando senza lavoro gli operai addetti alla manutenzione dei boschi.
Le organizzazioni sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, quindi, hanno riaperto la vertenza ed hanno organizzato per il prossimo 14 aprile manifestazioni aperte al pubblico in luoghi simbolici (parchi pubblici, aree attrezzate, etc) nel corso delle quali verranno diffuse e illustrate le iniziative messe in campo. La decisione di indire questa manifestazione di protesta è stata presa nel corso di una riunione che si è svolta a Palermo per valutare gli orientamenti e i provvedimenti adottati dal Governo Crocetta in materia di forestazione. In particolare, le organizzazioni sindacali trovano inspiegabile il comportamento del governatore «che rifiuta il confronto con il sindacato su temi fondamentali quali la tutela dell'ambiente, la difesa del suolo, lo sviluppo del sistema agro-forestale, il lavoro e la stessa democrazia».
Questioni per il sindacato irrinunciabili. «Tale atteggiamento - si legge in un'accesa nota delle segreterie Flai, Fai e Uila - implica l'impossibilità per il sindacato confederale di esprimere le proprie idee ed avanzare innovative proposte al fine di superare l'attuale ruolo asfittico delle politiche a tutela dei boschi, dell'ambiente e del territorio, in una regione dove la desertificazione e il dissesto idrogeologico rischiano di assumere la caratteristica della irreversibilità, provocando, come è già accaduto, danni e perdite di vite umane».
Un diverso modo e nuovi progetti da affidare al sistema agro-ambientale-forestale e un utilizzo della forza lavoro, è l'obiettivo che le organizzazioni sindacali intendono raggiungere con l'apertura della vertenza. «In questo modo verranno salvaguardati il territorio, il patrimonio boschivo, la tutela dei lavoratori evitando il continuo abbandono e spopolamento delle aree interne». I sindacati rilevano inoltre che i provvedimenti adottati dalla Giunta regionale, dal blocco del turn-over alla precarietà dei finanziamenti per il settore, pur contenendo alcuni elementi innovatori «nella sostanza vengono vanificati da un confuso, e penalizzante sbocco che si vuole dare alle risorse umane ed alla futura governance che allo stato sembra finalizzata al disimpegno diretto della Regione».
Paolo Mangiafico

11 Aprile 2013




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