EMERGENZA LAVORO. «Sforato patto di stabilità»
forestali, 7 giorni per gli stipendi
Massimo Gucciardo
I forestali dovranno attendere almeno un'altra settimana per gli stipendi di giugno e luglio. Infatti, nella riunione di ieri tra sindacati e dirigenti dell'assessorato regionale all'Economia è stato ribadito quanto comunicato alcune settimane fa dall'assessore Gaetano Armao: «Niente stipendi perchè la Sicilia ha sforato il patto di stabilità».
Tutto rinviato al 24 agosto, quando una riunione della Giunta potrebbe sbloccare i soldi che - a detta dei sindacati - sono disponibili. «I lavoratori - spiega Adolfo Scotti, segretario provinciale Fai-Cisl - usano i propri risparmi per andare a lavoro, ma finora non è stato perso un giorno di lavoro. I turni sono coperti e c'è un forte senso di responsabilità».
Se la politica cavalca l'opinione pubblica attaccando i forestali (vedi le dichiarazioni dell'assessore alle Infrastrutture Andrea Vecchio sulle somme destinate agli stipendi), questi si difendono: «Percepiamo soldi - dice uno di loro - per 4-5 mesi, ma dobbiamo mandare avanti la famiglia per tutto l'anno. Non possiamo andare oltre. I politici vanno in ferie e noi lavoriamo a discapito dei nostri cari. Se non si danno una mossa, siamo in guerra».
In provincia di Palermo sono presenti 9 distretti del corpo forestale, ognuno dei quali ha a disposizione 3 postazioni di pronto intervento (antincendio), 3 torrette d'osservazione e 3 autobotti (alcuni distretti come Palermo o le Madonie ne hanno di più). In totale gli stagionali sono circa 7.700, ma solo 1.700 sono destinati alle attività antincendio, mentre gli altri 6mila fanno manutenzione delle aree boschive. «La differenza - precisa Tonino Russo, segretario provinciale Flai-Cgil - è rilevante. Associare i maggiori incendi a possibili vantaggi per i forestali è sbagliato. Il numero di giornate lavorative è stabilito per legge e non modificabile. Se brucia un bosco, brucia il loro lavoro».
«Le polemiche sono sterili - precisa Giuseppe La Bua, segretario provinciale Uila-Uil -, visto che un terzo dei forestali lavora appena 78 giornate. Inoltre due commissioni dell'Ars hanno approntato un disegno di legge per rendere a tempo indeterminato il contratto di tutti i 27mila dipendenti stagionali. Noi siamo d'accordo, ma ci sono diversi problemi». Il riferimento è sia alle difficoltà della Regione a pagare il lavoro già svolto («il servizio antincendio è coperto solo per 85 giorni su 151» sottolinea La Bua), sia alla mancanza di progettualità.
«Non c'è tempistica nei finanziamenti - analizza Russo -. I fondi Psr tornano indietro e i frequenti cambi di assessori al ramo e dirigenti dell'Azienda foreste fanno ripartire ogni volta il discorso da capo. Siamo disponibili al dialogo e abbiamo avanzato proposte. Ad esempio si potrebbe realizzare una centrale a biomassa in ogni distretto per eliminare gli scarti di forestazione. Visto il divieto di bruciarle o mandarle in discarica, restano ammassate. Sarebbero uno sbocco importante e aiuterebbe la manutenzione delle aree boschive».
Se giorno 24 la Giunta dovesse dare il via libera al pagamento i tempi tecnici farebbero slittare gli stipendi a metà settembre, una data comunque eccessivamente lontana secondo i rappresentanti dei lavoratori: «Se i soldi non arrivano in tempi brevi - conclude Scotti - i forestali potrebbero protestare lo stesso. La situazione è insostenibile, ed è il simbolo del fallimento della Regione e di una cattiva gestione politica».
18 Agosto 2012
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