Caldo: incendi raddoppiati, la Campania è la Regione più colpita
Sono raddoppiati gli incendi nelle foreste italiane per effetto di una primavera bollente che si classifica al sesto posto tra le piu’ calde da 210 anni con una temperatura superiore di 1,29 gradi centigradi rispetto alla media, ma anche piuttosto siccitosa con il 6 per cento di precipitazioni in meno rispetto alla media, sulla base dei dati Isac Cnr. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che nei primi cinque mesi del 2012 si contano 2.247 incendi, il doppio rispetto allo scorso anno quando si erano fermati a 1.109 secondo il Corpo Forestale dello Stato. Con il grande caldo - sottolinea la Coldiretti – e’ raddoppiata anche la superficie totale percorsa dal fuoco e che e’ stata di 10.354 ettari (6.513 superficie boscata e 3.792 non boscata), mentre nel 2011 gli ettari bruciati erano stati 4.075. Sul podio delle regioni con il maggior numero di incendi salgono la Campania (358), la Toscana (293) e la Calabria (273) seguiti da Lombardia (228), Liguria (203), Lazio (202) e Piemonte (170) e Friuli Venezia Giulia (120), Con l’arrivo dell’Anticiclone, a rischio – continua la Coldiretti – c’e’ un patrimonio di oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie forestale che negli ultimi 20 anni e’ aumentata di circa il 20 per cento. I 12 miliardi di alberi che coprono oltre un terzo della superficie nazionale (35 per cento) costituiscono il polmone verde dell’ Italia con circa 200 alberi per ogni italiano. Preoccupa pero’ che la crescita della superficie forestale avvenga in parte a danno dei terreni agricoli abbandonati perche’ viene cosi’ persa superficie produttiva a fini alimentari, ma anche perche’ la crescita spontanea, dovuta principalmente all’abbandono delle aree rurali da parte dell’uomo, mette a rischio la sostenibilita’ del territorio per frane e incendi. A causa del progressivo abbandono milioni di ettari di superficie forestale si trovano infatti senza un imprenditore che possa svolgere attivita’ di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza, anche nei confronti dei piromani. Di fronte ad un fenomeno che ormai si ripropone ogni anno c’e’ la necessita’ di coinvolgere le imprese agricole nell’attivita’ di prevenzione, incentivando un’azione di sorveglianza, manutenzione e gestione delle foreste. Occorre cogliere – sottolinea la Coldiretti – le opportunita’ offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attivita’ funzionali ”alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale” anche attraverso l’utilizzo di mezzi meccanici agricoli”. Sono ancora troppo pochi – conclude la Coldiretti – i Comuni che nell’opera di prevenzione dagli incendi coinvolgono gli imprenditori agricoli che potrebbero, all’occorrenza, trasformarsi in vere e proprie squadre antincendio mettendo a disposizione delle amministrazioni pubbliche, nella lotta contro il fuoco, i mezzi, le attrezzature e le professionalita’, utilizzate per i normali lavori agricoli.
18 Giugno 2012
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