Non esiste alcuna irregolarità nell’uso dei forestali stagionali da parte della Regione siciliana. Cinquantunisti, settantottisti e centocinquantunisti svolgono la loro attività di supporto a tempo determinato e questo è legittimo per le esigenze transitorie dell’amministrazione pubblica. A sostenerlo è la Commissione Europea che ha chiuso una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia legata proprio all’impiego, da parte della Regione siciliana, dei braccianti forestali
La comunicazione ufficiale
La Regione siciliana, dunque, non commette alcun abuso nell’arruolamento dei circa 17 mila forestali stagionali, in quanto questi contratti devono essere considerati a termine. La Commissione europea lo ha comunicato formalmente al Dipartimento per gli Affari europei della Presidenza del
Consiglio dei ministri considerando, dunque, chiusa la “procedura d’infrazione sul lavoro a tempo determinato”. Per la Commissione Ue, racconta l’agenzia di stampa Ansa, i contratti dei lavoratori assunti a termine nelle aziende agricole e forestali in Sicilia “non possono essere considerati successivi, se stipulati solo per un numero limitato di mesi all’anno”.
I 17mila forestali e il loro impiego
La questione riguarda 11 mila stagionali dello sviluppo rurale, 5 mila lavoratori dell’antincendio che dipendono dal Corpo forestale e 400 dell’Ente di sviluppo agricolo (Esa).
“Dato che vi sono intervalli di diversi mesi tra i contratti o i rapporti di lavoro a tempo determinato conclusi in tale settore, la Commissione ritiene che tali contratti o rapporti non possano essere qualificati come successivi ai sensi dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, anche se
rinnovati ogni anno con gli stessi lavoratori – si legge nella nota del Dipartimento Affari per gli Affari europei – La Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito in particolare che un lasso di tempo pari a 60 giorni può generalmente essere considerato sufficiente a interrompere qualsiasi rapporto di lavoro esistente e tale da far sì che ogni contratto sottoscritto posteriormente non sia considerato successiva”.
Bastano 60 giorni di sospensione dell’attività
Secondo la Corte di giustizia, segnala la Commissione, “sembra infatti difficile per un datore di lavoro, che abbia esigenze permanenti e durature, aggirare la tutela concessa dall’accordo quadro contro gli abusi facendo decorrere, alla fine di ciascun contratto di lavoro a tempo determinato, un
termine di circa due mesi”.
“Alla luce di tale giurisprudenza, per quanto riguarda i lavoratori forestali stagionali non è stato accertato”, secondo la Commissione, “un abuso nell’utilizzo di una successione di contratti o rapporti di lavoro a tempo determinato”.
Lavoratori in presidio
Da giorni sotto la Presidenza della Regione c’è un presidio stabile di forestali che, dopo la manifestazione della scorsa settimana, chiedono la riforma del settore. Alla luce di questa decisione della Commissione Ue adesso la riforma potrebbe nascere con presupposti diversi da quelli attesi dai lavoratori stagionali o almeno da parte di loro,
Fonte: www.blogsicilia.it
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