26 marzo 2025

AD ALTOFONTE LE LINEE GUIDA PER PREVENIRE GLI INCENDI LE HA CREATE LA COMUNITÀ. PIANIFICARE INSIEME L’ANTINCENDIO BOSCHIVO TRA MOVIMENTI, ASSOCIAZIONI, AMMINISTRAZIONI LOCALI, UNIVERSITÀ E COMUNITÀ È POSSIBILE


Dal sito www.italiachecambia.org

Grazie a un processo partecipato con la comunità di Altofonte sono nate le linee guida per la prevenzione degli incendi. Un progetto pilota che può essere replicato in altre aree del territorio regionale.

Alessia Rotolo - 25 Marzo 2025
Pianificare insieme l’antincendio boschivo tra movimenti, associazioni, amministrazioni locali, università e comunità è possibile. A dare il buon esempio in Sicilia è un Comune alle porte di Palermo, Altofonte, dove a fronte di un lavoro durato un anno sono state presentate le linee guida di pianificazione territoriale sviluppate con e per la comunità.

In Sicilia l’abbandono dei terreni agrari e la perdita delle conoscenze e delle buone pratiche tradizionali nella gestione del territorio sono fattori che contribuiscono ad alimentare il rischio di incendi con gravi conseguenze e impatti sulle attività umane e sulla conservazione della natura e della biodiversità. In risposta a questa minaccia, il progetto ha coinvolto la comunità di Altofonte – duramente colpita dagli incendi del 2020 e 2023 – nel processo di pianificazione territoriale, con finalità orientate soprattutto alla prevenzione degli incendi.

Diverse attività partecipative, tra cui incontri, tavole rotonde e uscite sul campo, hanno portato all’identificazione di linee guida e azioni operative sulla gestione del territorio che possono considerarsi propedeutiche alla redazione di un Piano Forestale di Indirizzo Territoriale che valorizzi anche la componente sociale. Grazie alla collaborazione degli abitanti, ai volontari della Protezione Civile e al sindaco di Altofonte, Angela De Luca, sono state raccolte informazioni cruciali per elaborare una guida per la redazione del piano territoriale che rispecchia pienamente le risorse e le necessità gestionali del territorio stesso.


Ad Altofonte grazie ad attività partecipative con la comunità sono nate delle linee guida per prevenire gli incendi

Un Piano Forestale di Indirizzo Territoriale (PFIT) è uno strumento di pianificazione che serve a orientare la gestione delle foreste in un’area vasta, come una provincia o un territorio montano. In altre parole è un documento che analizza lo stato dei boschi, le loro funzioni – come la produzione di legno, la protezione del suolo, la biodiversità o il turismo – e fornisce linee guida per tutelarli e valorizzarli in modo sostenibile. È utile per coordinare le politiche forestali tra diversi comuni e per decidere come intervenire in modo efficace sul territorio, ad esempio per prevenire incendi, rilanciare l’economia locale o contrastare il cambiamento climatico.

Il progetto ha anche visto l’implementazione di una misura antincendio: una fascia tagliafuoco verde realizzata con piante grasse che, in caso di incendi, può rallentare l’intensità delle fiamme facilitando le operazioni di spegnimento. «La fondazione Sicily Environment Fund, nata nel 2022, ha lo scopo di creare nuove opportunità di conservazione della natura, ecosistemi, biodiversità, ripristino ambientale», sottolinea Gaia Agnello, Direttrice di Sicily Environment Fund. «Seguiamo quattro linee: la conservazione terrestre, marina, dei sistemi alimentari sostenibili e una quarta sulla transizione ecologica. All’interno di ognuna di queste categorie studiamo e immaginiamo quali sono le sfide da affrontare in Sicilia e su queste ci concentriamo», ha aggiunto la direttrice.


La fondazione Sicily Environment Fund è infatti alla ricerca di progetti pilota e sostiene idee, buone pratiche ed esempi da replicare, soprattutto da parte delle istituzioni. La collaborazione con il Collettivo Rewild Sicily – composto da naturalisti, ecologisti, social designer – è nata già da qualche tempo e ha permesso a diversi progetti di sbocciare grazie anche al supporto del dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Palermo e a un processo partecipativo capace di coinvolgere la comunità.

Le linee guida create ad Altofonte sono state strutturate attorno a quattro macro-settori fondamentali nel processo di pianificazione territoriale: il settore urbanistico, che ha come obiettivo la rivitalizzazione del centro civico, migliorando la viabilità, le infrastrutture e la connettività; il settore agricolo per contrastare l’abbandono dei terreni un tempo gestiti attivamente, promuovendo pratiche sostenibili e valorizzando le produzioni locali; il settore forestale con l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle risorse forestali e tutelare l’ambiente; il settore pastorale per razionalizzare il pascolo e mitigare il rischio di propagazione degli incendi nelle aree più sensibili, attraverso l’applicazione di pratiche di pascolo sostenibili. 

Donato La Mela Veca, professore di Pianificazione Forestale e Antincendio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo, che da anni promuove l’importanza della pianificazione forestale a tutti i livelli – regionale, territoriale e aziendale –, ha seguito da vicino lo sviluppo del progetto e ha sottolineato come il progetto “Custodi e Territorio” «rappresenti un esempio virtuoso di approccio partecipativo alla pianificazione forestale di indirizzo territoriale e come il coinvolgimento della popolazione locale nelle scelte gestionali del territorio sia il presupposto per l’implementazione effettiva di tali scelte e per la loro efficacia nella prevenzione degli incendi».


Il progetto “Custodi e Territorio” di Altofonte rappresenta un esempio virtuoso di approccio partecipativo alla pianificazione forestale

Dello stesso parere è Angelo De Luca, sindaco di Altofonte. «Mi sento di ringraziare le associazioni e i cittadini che ne hanno preso parte e apprezzo l’interesse che tanti di loro, pur non essendo del luogo, hanno dimostrato e dimostrano nei confronti della nostra comunità». I risultati del progetto, restituiti e presentati alla comunità e alle istituzioni locali e regionali, rappresentano un’importante base per lo sviluppo e l’adozione di strumenti di policy concreti e un caso pilota che può essere replicato in altre aree del territorio regionale, per affrontare in modo integrato e partecipato la problematica e i rischi legati agli incendi.





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