Dal sito www.thewatcherpost.it
11 Dicembre 2024 - Di Giampiero Cinelli
L’aviazione di soccorso è un settore che ha bisogno di stabilità e giusta strategia, alla luce del fatto che il cambiamento climatico molto probabilmente metterà gli Stati di fronte a un impegno sempre maggiore. In Italia gli addetti ai lavori vedono aumentare gli incendi annui ma le competenze e i mezzi per fortuna ci sono. I Vigili del Fuoco hanno quindi deciso di parlare alla stampa estera (nella sede di Palazzo Grazioli) dell’attività di soccorso che svolgono con i canadair principalmente nei boschi, teatri specie d’estate di incendi gravosi. La conferenza ha visto la partecipazione di Avincis, l’ente privato che effettua gli interventi usufruendo anche dei Canadair dei Vigili del Fuoco.
Le necessità, i mezzi
«Operiamo in otto Paesi con servizi di antincendio, elisoccorso e missioni critiche utilizzando più di 200 velivoli – ha fatto sapere Roberto Marcolini, Managing Director Divisione Antincendio di Avincis –. Registriamo un aumento degli incendi persino nel Nord Est dell’Europa e nell’ultima stagione abbiamo eseguito 2.000 missioni sul fuoco. Per questo è stata istituita una divisione e coordinamento europei di Protezione Civile. Agli Stati membri si aggiungono altri 10 Paesi. Gli incendi boschivi incidono per l’8% sulle emissioni di CO2 ogni anno, ma per fortuna quest’anno l’Italia è riuscita a evitare gli attacchi mediatici relativi alla gestione degli incendi poiché siamo stati in grado di garantire la disponibilità di 15 aerei da mattina a sera». Marcolini ha aggiunto: «Questi aerei sono difficili da manutenere, in quanto si tratta ancora dei modelli degli anni 60-70, mai cambiati perché è così che devono essere concepiti. Però oggi è difficile trovare pezzi di ricambio e l’usura non è indifferente. La manutenzione di un canadair non è come quella classica di un aereo di linea. Ogni volta viene smontato interamente e riparato (si pensi che lavora nell’acqua e vicino al fuoco), in genere la mano d’opera sui canadair impiega 150.000 ore».
E cambiare la flotta non è la strada più semplice come si penserebbe, perché produrre nuovi Canadair per venderne pochi – resta comunque un mercato di nicchia – non conviene a molte aziende.
Il contesto, le istituzioni
Quindi l’intervento di Marina Malinconico, Dirigente dell’Ufficio Sorveglianza Aeronautica e Aeroportuale dei Vigili Del Fuoco: «Abbiamo acquisito la flotta dei canadair nel 2013, continuiamo ad usarla perché è efficiente ed efficace. In Italia ci sono incendi boschivi dal Friuli alla Sicilia, dunque le nostre forze sono dispiegate lungo tutta la penisola. Invece ad esempio in Francia ci si concentra sulla fascia mediterranea e il loro metodo d’intervento è diverso. Avincis ci permette di lavorare con flessibilità dosando i mezzi, d’estate abbiamo anche 15 aeromobili in azione. L’analisi dei costi-benefici è difficilissima perché dobbiamo decidere quanto vale una vita umana. Quella del 2024 è stata un’estate lunga i cui impatti si sono sentiti, sappiamo che una buona prevenzione limita gli incendi». Malinconico ha poi chiarito: «Conosciamo anche le difficoltà di Portogallo e Grecia e noi abbiamo spento una Svezia che bruciava. In Italia l’antincendio è diventata una materia regionale ma lo Stato conserva la facoltà di intervento residuale quando una regione mostra di avere risorse non più sufficienti. Stiamo studiando l’utilizzo dei canadair per operazioni di soccorso al di fuori dell’ambito dei Vigili del Fuoco e abbiamo già studiato l’uso dei canadair per il trasporto rapido di specialisti», ha concluso Marina Malinconico.
Fonte: www.thewatcherpost.it
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