Dal sito www.feniceverde.org
Chi di voi ha sentito parlare del “catasto dei soprassuoli percorsi da fuoco”?
Si tratta di uno strumento normativo previsto dalla Legge n. 353 del 2000 che, tramite l’istituzione di vincoli pluriennali, permetterebbe il recupero naturale delle aree bruciate ed impedirebbe ogni tentativo speculativo (caccia, pascolo, edificabilità con nuove concessioni, cambio di destinazione d’uso, etc.).
Ciascun comune dovrebbe, secondo un decreto legge del 2021 rilevare le aree percorse dal fuoco entro 60 giorni dall'estinzione dell'incendio, passare i dati alla Regione Siciliana che dovrebbe rendere disponibili tutti gli aggiornamenti entro l’1° aprile di ogni anno su supporto cartografico digitale.
Questo meccanismo, rendendo pubblici e accessibili i divieti presenti sulle aree incendiate, fornisce alla cittadinanza attiva uno strumento concreto per segnalare le violazioni dei vincoli e bloccare l’economia nera che lucra sugli incendi.
Possiamo fare molto. Fenice Verde ha attivato una campagna per chiedere ai Sindaci di tutti i comuni siciliani di mettere in atto la normativa e attivare il Catasto incendi in formato digitale e accessibile.
Bloccare chi lucra sugli incendi e’ possibile. Scrivi al Sindaco!
VADEMECUM INCENDI BOSCHIVI E ALTRI REATI
Il nostro legale, Fabio Punzi, ha preparato un vademecum che spiega cosa fare per denunciare il mancato rispetto della legge 353/2000, la cartografia forestale e l'eventuale catasto comunale, in modo da rendere semplice per un comune cittadino fare il proprio dovere civico.
Ogni cittadino può mandare una mail al proprio Sindaco e chiedergli se il Comune sta rispettando la legge del 2000 sulle aree percorse da incendi.
La legge prevede che in Italia ciascun Comune, ogni anno, debba creare un catasto nel quale vengono registrate le particelle attraversate dal fuoco nell’anno precedente, prescrizione indispensabile per poter applicare i vincoli che disinnescano ogni tentativo speculativo (caccia, pascolo, edificabilità con nuove concessioni, cambio di destinazione d’uso, interventi non indispensabili o rimboschimenti con fondi pubblici, ecc.).
Prima di rendere definitivo il catasto, i Comuni devono pubblicarne una versione provvisoria e per trenta giorni la Cittadinanza può chiedere di correggere eventuali errori, aggiungendo o rimuovendo aree bruciate, prima che il catasto diventi definitivo.
In Sicilia il processo deve terminare entro il 31 luglio di ogni anno. Dopo tale data, la regione fa partire i controlli ed eventualmente i commissariamenti, che sono un’ulteriore spesa a carico della comunità.
Invitiamo i nostri Soci e chiunque altro, anche non residente in Sicilia, a mandare la seguente mail al proprio Sindaco, specificando nell’oggetto “catasto incendi”, e inserendo per conoscenza (Cc) la nostra associazione info@feniceverde.org. In questo modo, Fenice Verde potrà conteggiare le mancate risposte delle istituzioni, accumulando materiale probatorio per evidenziare ed eventualmente denunciare le carenze delle Amministrazioni.
Il testo dell’email è stato redatto a più mani, da specialisti senza smanie di protagonismo, e può utilizzarlo chiunque, e per qualunque Comune Italiano. Le parole sono scelte in modo accurato, vi preghiamo quindi di non cambiarle.
Dove trovo l’indirizzo del mio Sindaco?
Tutti i comuni italiani mettono a disposizione dei cittadini l’indirizzo mail del Primo Cittadino nel sito istituzionale del comune.
A volte i siti comunali sono poco chiari, in questo caso vi consigliamo di cercare l’indirizzo in questo sito nazionale: https://www.indicepa.gov.it/ipa-portale/consultazione/domicilio-digitale/ricerca-domicili-digitali-ente, nel quale basta scrivere la denominazione del Comune (ad esempio “comune di Palermo”) e cliccare sul tasto “ricerca” per ottenere la lista degli indirizzi del Comune.
Se volete essere più incisivi, e raggiungere più funzionari, potete anche mettere in CC il gabinetto del sindaco, la sua segreteria, l’ufficio comunale preposto alla gestione territoriale o un assessore che pensate possa essere interessato.
Può essere utile anche aggiungere gli organi di controllo e prevenzione: assessore.territorioambiente@regione.sicilia.it, comandocorpoforestale@regione.sicilia.it ed urp@protezionecivilesicilia.it
29/06/24
San Mauro Castelverde
San Mauro Castelverde e’ un territorio sul quale sono presenti ecosistemi di notevole importanza per la conservazione della biodiversità, da ambienti boschivi ad ecosistemi umidi. Sul terriorio troviamo tre aree protette, ma tutte e tre sono state bruciate più e più volte, nonostante lo stato di protezione speciale al quale il servizio 3 dell’Assessorato Territorio e Ambiente dovrebbe sottoporle.
Nel 2023 all’interno della ZSC Boschi di S. Mauro Castelverde due ettari di boschi a Quercus suber (Erico-Quercion ilicis) hanno bruciato, e nella ZSC Foce del fiume Pollina e Monte Tardara 12 ettari di boschi e boscaglie a sughera ed a sclerofille mediterranee sono ,ndati in fumo. Forte il sospetto che su questo territorio ci siano interessi pastorali, viste le tracce di pascolo già presenti nelle zone circostanti l’area bruciata.
29/06/24
Roccapalumba
A Roccapalumba non si sono registrati incendi nel 2023, quella che sembrerebbe una buona notizia, ci racconta inecedi un territorio che e’ stato impoverito da un utilizzo incredibilmente aggressivo del suolo.
A causa dell’intensa e continuativa attività agropastorale non ci sono aree protette: la stragrande maggioranza dei suoli sono coltivati a seminativo con colture erbacee estensive.
Un’ortofoto scattata nel 2019 dall’AGEA, vediamo come l’intero territorio comunale abbia pochissime zone verdi. Le uniche eccezioni sono degli sparuti oliveti, ed i letti dei torrenti che alimentano i fiumi Torto ed Imera Settentrionale ad Ovest, e San Leonardo ad Est.
Possiamo fare di piu’ per i nostri teritori che traformarli in deserti?
29/06/24
Giuliana
Esaminiamo gli incendi nel Comune di Giuliana. Un tfrritorio particolarmente fragile, quasi interamente sottoposto a vincolo idrogeologico.
Il territorio e’ ricco di morfologie chiamate calanchi , zone in continua erosione idrica tenuta a bada solo dalla particolare vegetazione estremofila che riesce tenacemente a sopravvivere su di essi.
Per di più, questi calanchi si sono formati su rocce calcaree (carbonato di calcio) e dolomitiche (carbonato di calcio e magnesio).
Questi tipi di rocce perdono coerenza a causa del calore: ad alte temperature i carbonati si decompongono in ossidi ed anidride carbonica.
L’anidride carbonica vola via, mentre gli ossidi di calcio e magnesio restano sul posto sotto forma di polvere sottile che “salta via” ad ogni goccia di pioggia.
Gli incendi quindi hanno doppia azione negativa sulla stabilità di questi versanti, rendendoli ancora più sensibili al dilavamento superficiale dovuto alle piogge.
Si spinge così così il circolo vizioso della desertificazione, in cui gli incendi sono un fenomenale acceleratore.
29/05/24
Contessa Entellina
“Il fuoco deve avere un diploma di geometra”. Anche in questo comune abbiamo osservato che il fuoco sembra seguire strani confini ed evitare specifiche aree. Sarebbe molto interessante capire se le cartografie rispecchiano la realtà degli avvenimenti, ed in caso contrario in quale punto della procedura di produzione delle mappe sia stato introdotto l’errore.
Nuovamente invitiamo i commissari tutti ad avvalersi di tecnici specializzati in GIS, che sicuramente saranno più bravi di noi a scovare altre stranezze e correggerle, in modo da contrastare quello che i media chiamano “il business degli incendi”.
22/05/24
Cefalù
Grandi incendi a Cefalu’, ma anche grandi incongruenze.
L’analisi dei dati rileva una profonda incongruenza all’interno del database del SIF, e speriamo che il Commissario ne tenga la dovuta considerazione durante i propri controlli.
Secondo il database, filtrando i dati per il solo comune di Cefalù, risultano solo cinque incendi per un totale di 83,56 ettari, ma guardando le mappe risulta evidente che gli incendi sono stati in realtà otto.
Interrogando il software GIS è risultato che i tre incendi mancanti sono stati classificati come appartenenti esclusivamente al comune di Gratteri.
20/05/24
Castronovo
Notizie positive da Castronovo nel 2023, il fuoco ha percorso poco più di un ettaro all’interno della Zona Speciale di Conservazione “Rocche di Castronuovo, Pizzo Lupo, Gurghi di S. Andrea”.
Ci sarebbe da festeggiare, se non fosse che andando a guardare il periodo tra il 2010 ed il 2022 il totale degli ettari bruciati supera i TREMILA, e le fiamme hanno afflitto sia la ZPS “Rocche di Castronuovo, Pizzo Lupo, Gurghi di S. Andrea”, che quella di “Serra del Leone e Monte Stagnataro”, che la magnifica Riserva Naturale Orientata di Monte Carcaci.
Ci auguriamo che il trend positivo si mantenga e non si ripetano le esperienze del 2012 e del 2014. Possiamo imparare dai nostri errori.
11/05/24
Casteldaccia
Anche qui, come in altri comuni commissariati dal dr. Sajeva, abbiamo notato che i poligoni che rappresentano le aree bruciate siano stranamente “bucati”, come se il fuoco avesse evitato “geometricamente” delle specifiche zone, invece di procedere disordinatamente come avviene normalmente.
Secondo il SIF nel 2023 non si sono registrati incendi e ne saremmo contenti se non ci chiedessimo se in alcune zone c'è ancora qualcosa da bruciare.
30/04/2024
Camporeale
Una attenta analisi dello stato del Catasto incendi per il Comune di Camporeale. Come già osservato per il comune di Camporeale, i poligoni sono stranamente “bucati”, come se il fuoco avesse evitato “geometricamente” delle specifiche zone, invece di procedere disordinatamente come avviene normalmente.
Conoscete la zona? Sapete di aree bruciate non ancora inserite nel catasto? Entriamo in contatto!
25/04/24
Campofelice di Fitalia
Catasto incendi, l'analisi del comune di Campofelice di Fitalia. Dall'analisi dei dati tre domande emergono:
Come mai sempre le stesse zone bruciano?
Davvero negli anni privi di segnalazioni non ci sono stati fuochi?
Le zone percorse da fuoco, sono state sottoposte ai vincoli previsti dalla legge quadro del 2000?
Solo i cittadini di Campofelice di Fitalia ed il commissario possono dare risposte certe.
20/04/24
Caltavuturo
Catasto incendi Caltavuturo. Cosa e’ successo tra il 2022 e il 2024 e quelle strane forme forme geometriche nelle mappe delle aree bruciate.
Fonte: www.feniceverde.org
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