18 settembre 2024

APPROVATO ALL’ARS IL DEFR, LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE. I DEPUTATI M5S HANNO MESSO IN EVIDENZA LE NUMEROSE CRITICITÀ DI UN DOCUMENTO CON ENORMI LACUNE E INCONGRUENZE ANCHE SUL VERSANTE DELLE DEL PATRIMONIO BOSCHIVO


Dal sito livesicilia.it

L'esame del Documento di economia e finanza

17 Settembre 2024
PALERMO – Il Documento di economia e finanza della Regione, il Defr, è stato discusso e approvato dall’Ars. Il Defr è il principale strumento di programmazione economica e finanziaria della Regione.

L’Ars ha approvato il Defr con il voto contrario di Movimento cinque stelle, Partito democratico e Sud chiama Nord.


De Luca: “Ennesima bocciatura per il governo”

Tra gli interventi in aula quello di Cateno De Luca, leader di Sud Chiama Nord: “In oltre 300 pagine non una parola è stata dedicata al ponte sullo stretto, non si parla di emergenza idrica, non si parla di programmazione per gli enti locali. Per questo governo la mafia non esiste. Il termina mafia e relative strategie di contrasto non lo si trova nemmeno una volta nell’intero Defr”.

“La Sicilia – continua De Luca – negli ultimi 20 anni ha perso ben venti posizioni in Pil e competitività rispetto alle altre regioni d’Europa e tanto basta per stendere un velo pietoso sulla Eldorado siciliana raccontata dal governo Schifani”.

“Il Defr dovrebbe essere – dice ancora De Luca – il documento che rende coerenti gli obiettivi dichiarati con le azioni future, ma quello che abbiamo davanti è vuoto, riflettendo l’operato di questo governo”

“Mi dispiace per l’assessore Dagnino – conclude De Luca – ma oggi non merita nemmeno il cosiddetto 18 politico in controtendenza rispetto ai 30 e lode che ha conseguito in molte materie universitarie. Questo governo non supera l’esame in quest’aula; è l’ennesima bocciatura”.


Catanzaro: “Documento senza visione”

Commenta Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico: “Ci saremmo aspettati uno strumento cruciale per delineare obiettivi di finanza pubblica e pianificare interventi per il futuro della Sicilia, ma ci troviamo invece a discutere di un documento che non ha alcuna visione di sviluppo, totalmente scollegato dalla reale condizione della Sicilia e che mostra l’imbarazzante immobilismo della Regione”.

“Da un lato c’è una lista di buoni propositi – dice Catanzaro – dall’altro la Sicilia reale: una regione afflitta dalla mancanza di lavoro, con giovani che fuggono, una sanità in crisi e infrastrutture obsolete. Tutto ciò mentre la siccità e il rischio desertificazione peggiorano ulteriormente la situazione”.

“Non c’è una sola riga nel Defr – continua il capogruppo Pd – dedicata al sostegno dell’agricoltura, nonostante il comparto stia soffrendo una crisi senza precedenti. Il governo, insomma, ci offre una visione distorta della realtà siciliana a partire dai dati che nel Defr risultano come positivi per la Sicilia, ad esempio l’aumento del Pil, ma sono invece falsati e scollegati dalla realtà”.

“Basti pensare al fatto – dice ancora Catanzaro – che la povertà e la disoccupazione hanno toccato livelli allarmanti dell’isola. Per non parlare dell’assenza di programmazione in ambito sanità, un tema su cui il presidente Schifani rifiuta di confrontarsi nonostante le nostre reiterate richieste di venire in aula per spiegare cosa è successo in merito alla spartizione delle nomine dei manager.”

“È necessario un cambio di rotta – conclude Catanzaro – abbandonando l’attuale immobilismo ed adottando una strategia chiara e incisiva per affrontare le sfide che la Sicilia deve fronteggiare. Se continuiamo così, senza un vero piano di sviluppo e senza affrontare i problemi reali della nostra terra, rischiamo di compromettere definitivamente il futuro dei nostri giovani”.


M5S: “Enormi lacune”

Per il Movimento cinque stelle si sono alternati sugli scranni, a illustrare le critiche al documento, i deputati Campo, Sunseri, Marano Gilistro e Schillaci. Secondo quanto si legge in una nota del partito, i deputati M5S hanno “messo in evidenza le numerose criticità di un documento con enormi lacune e incongruenze sul versante delle infrastrutture, dei rifiuti, del patrimonio boschivo, dei trasporti, delle politiche giovanili”.

“Senza visione e strategie – si legge ancora nel comunicato – e ricco di contraddizioni e importanti mancanze tra cui il ‘ponte del nulla’, che ha scippato 1 miliardo e 300 milioni di euro dalle disponibilità regionali per poi non essere nemmeno menzionato, e l’attesissima Siracusa Gela”.





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