di Michele Mogavero
Abbiamo notizia che giorno lunedì, 1 luglio 2024, c’è stata una riunione a Catania convocata dal Dirigente Regionale del Lavoro dott. Foti sull’applicazione dell’articolo 75 della legge regionale 3/2024.
Girano voci che i ripescati potrebbero superare le 3.000 unità, ma dell’esito della riunione di Catania non è trapelato nulla. Come mai?
Da quanto risulta, anche dal verbale che abbiamo pubblicato (in questo link), per la riforma ci sono disponibili soltanto 14 milioni di euro e il conteggio delle giornate da suddividere, per fortuna in numero uguale per tutti, è stato conteggiato sui numeri attuali senza considerare nuovi ingressi a seguito dell’ennesima sanatoria voluta dalla politica e che forse fa comodo a molti.
3.000 unità per 78 giorni (senza considerare che tanti operai ripescati sono transitati direttamente a 101) è uguale a 234 mila giornate di lavoro che moltiplicate per 100 euro, fa una spesa totale di 23 milioni e 400 mila euro, una cifra ben superiore a quella messa a disposizione per la riforma, e quindi le chiacchere servono a poco.
Non possiamo quindi chiedere di non rispettare una legge della regione pubblicata e non impugnata, possiamo però chiedere che la norma e precisamente il comma 1 e il comma 3 siano letteralmente applicati senza deroghe e interpretazione estensive o fantasiose finalizzate a fare inserire tutti i 3.000 richiedenti e che come effetto non avrà altro che affossare definitivamente il disegno di legge che pur non rispondendo a pieno alle aspettative dei lavoratori è sempre meglio di niente.
Noi del Blog stiamo attenti e segnaleremo pubblicamente qualsiasi uscita dal seminato.
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Si devono vergognare tutti .E menomale che l'Europa li ha querelato per mantenere per 30 anni gli operai a tempo determinato.Vedete con quale coraggio fanno ancora precari.Non stabilizzano più a nessuno perché ci vogliono così ne carne e ne pesce.. Sindacati politici siete tutti uguali
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