Simone Olivelli - 14 Marzo 2024
Forestali, l’attesa riforma e la spaccatura dei sindacati
Tutti la invocano, ma lei non arriva mai. Potrebbe essere ribattezzata Godot la riforma che da tantissimi anni viene tirata in ballo quando si parla di forestali. La specificità del caso siciliano, dove su 16.800 operai oltre 15mila sono precari, è uno di quegli elementi immancabili nelle campagne elettorali, ma finora non ha portato a nulla o quasi. A dividersi sul punto è anche il mondo sindacale, con i confederali – Cgil, Cisl e Uil – più propensi a mantenere un dialogo con il governo Schifani e Sifus-Confali, invece, fermo su posizioni più nette, ovvero quella che vede nella stabilizzazione del personale l’unica vera risposta da dare non solo alle legittime aspettative del comparto ma anche alle problematiche che interessano il territorio regionale.
“I soldi per arrivare alla stabilizzazione ci sono, la ricetta pure, serve la volontà e quella devono metterla i politici”, dichiarano al Quotidiano di Sicilia Maurizio Grosso e Franco Cupane, rispettivamente segretario nazionale e regionale di Sifus. Per il sindacato, andare avanti pensando ai forestali come a lavoratori utili soltanto in alcuni momenti dell’anno non ha più senso: “Il problema non sono soltanto gli incendi o la manutenzione dei boschi – continuano – Sono problemi la manutenzione dei letti di fiumi, la tutela della biodiversità e il contrasto alla desertificazione”.
Per raggiungere quest’obiettivo, Sifus ha trovato una spalla in Sud chiama Nord e nel suo leader Cateno De Luca: “A fine 2023 è stato presentato un disegno di legge in cui è tracciata la strada da percorrere per arrivare a una stabilizzazione che è più a portata di mano di quanto non si creda e che avrebbe riflessi positivi per la Sicilia anche sul fronte dell’attrattività turistica”, affermano Grosso e Cupane.
Il disegno di legge di De Luca propone di attingere al Fondo per lo sviluppo e la coesione la cifra mancante per arrivare all’assunzione a tempo indeterminato degli stagionali. “Si tratta di meno di duecento milioni all’anno, a cui si aggiungerebbero i 280 già stanziati annualmente per le assunzioni stagionali”. Da parte di Sifus non c’è disponibilità a ragionare su altre proposte, neanche su quella a cui in questi mesi sta lavorando l’assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, che prevede un aumento di 27 giornate per ogni operaio, a prescindere dall’appartenenza alle categorie di 78isti, 101isti o 151isti.
“Non la consideriamo neanche una proposta di riforma perché non risolve nulla – commentano Grosso e Cupane –. Anzi, se vogliamo dirla tutta, il nostro timore è che possa essere solo l’ennesima trovata, da varare magari sotto campagna elettorale per le Europee con l’unico reale obiettivo di raccattare qualche voto”.
“Spiace dirlo ma il Sifus continua a rimanere su posizioni che, in concreto, finiscono soltanto per illudere lavoratori che invece meritano soluzioni possibili”, replica al Quotidiano di Sicilia il segretario regionale di Flai Cgil, Tonino Russo. “La riforma concordata da Cgil, Cisl e Uil, firmatari del contratto nazionale, non prevede soltanto l’aumento immediato di 27 giornate per tutti i lavoratori, ma anche la prospettiva futura di passare da tre a due fasce. La prima – va avanti Russo – a tempo indeterminato, in cui approderanno gli attuali 151isti che per un periodo di tre anni saranno 178isti, e una seconda formata da 156isti, che interesserà gli attuali 78isti e 101isti. Inoltre – sottolinea il sindacalista – il disegno di legge prevede nuove assunzioni: nel primo triennio per il 25 per cento delle persone che andranno in pensione e poi per il 50 per cento”.
La Cgil non crede alla ricetta per la stabilizzazione immaginata da Sifus: “Duecento milioni? Ne servono 700 milioni e non è possibile usare i fondi europei”.
L'articolo continua in questo link:
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.