18 febbraio 2024

IL DISASTRO DELL’EMERGENZA INCENDI IN SICILIA, UNA “PIAGA” TUTTO L’ANNO: I NUMERI DI INIZIO 2024



Simone Olivelli - 17 Febbraio 2024
Un centinaio di ettari in fumo in 45 giorni: la Sicilia brucia anche in inverno e i dati suggeriscono una situazione veramente difficile per la popolazione e le istituzioni.

Quasi cento ettari dall’inizio dell’anno. Qualora, dopo i disastri del 2023, ci fosse ancora bisogno di sottolineare come i roghi siano una piaga che minaccia la tenuta degli ecosistemi in Sicilia, si potrebbe partire da qui.

Il dato – stando a quanto appreso dal Quotidiano di Sicilia – è stato incamerato dagli uffici del Corpo forestale e certifica, una volta di più, le difficoltà della Regione nel contrastare un fenomeno dalla matrice incerta ma certamente criminale. La novità, che si era palesata già in autunno e adesso trova conferma, sta nella destagionalizzazione: un tempo gli incendi erano confinati nei mesi più caldi e associati all’estate, ormai rappresentano un problema durante l’intero anno.

Emergenza incendi in Sicilia, numeri impietosi: i dati
Dall’1 gennaio a oggi, sono stati 37 i roghi che hanno colpito la Sicilia. A eccezione di Caltanissetta, tutte le province sono state interessate. E per quanto la siccità si stia facendo sentire in termini di riduzione delle riserve idriche nei bacini dell’isola, le condizioni meteo consentono di poter dire che si tratti di fuochi appiccati.

Le zone più colpite dall’emergenza incendi
L’area più colpita, con più di un terzo degli incendi, è stata il Catanese, ma anche le province di Messina e Palermo hanno fatto i conti con un numero non indifferente di roghi. A livello di superfici bruciate, invece, spicca il caso di Siracusa: dove pochi incendi – stando ai dati della Regione – avrebbero distrutto oltre una quindicina di ettari.

Le criticità nelle fasi di spegnimento
Ciò che è accaduto in questi quasi quaranta giorni ha sorpreso la Sicilia in un momento in cui le difese, già apparse insufficienti durante i mesi caldi, erano ancora più basse. Sono stati quattro – tutti nella parte orientale dell’isola e per un totale di circa trenta lanci – gli interventi aerei da parte della flotta dei canadair gestita dalla Protezione civile nazionale. Per il resto, le fasi di spegnimento sono state affidate al personale a terra, tra vigili del fuoco e associazioni di volontariato. Al momento, infatti, la Regione è sguarnita sul fronte dei lavoratori stagionali dell’antincendio, la cui entrata in servizio è prevista, come da tradizione, a metà primavera. A mancare, inoltre, è anche il contributo della flotta di elicotteri di cui da tempo la Regione si dota tramite gare d’appalto.

Emergenza incendi, tra dati disastrosi e carenza di organico e mezzi...

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