27 dicembre 2023

IN SICILIA CRESCONO I PROGETTI DEL PNRR, MA OCCHIO ALLA QUALITÀ DELLA SPESA: “TRENO DA NON PERDERE”



Dal sito qds.it

Antonio Giordano - 27 Dicembre 2023
Il valore dei progetti Pnrr per la Sicilia è di 19,6 miliardi di euro, molti di questi riguardano le tre province principali.

Sono 15.918 i progetti attivi a valere dei fondi del Pnrr in Sicilia secondo l’ultimo monitoraggio del sito openpnrr.it per un valore di 19,6 miliardi di euro (12,4 di fondi del Pnrr e 7,2 finanziati da altre risorse). Quasi diecimila interventi si concentrano nelle tre province di Palermo (3.367 interventi, Catania con 3.094 e Messina con 2.985 su cui territori ricadono investimenti rispettivamente da 2,9 miliardi, 4,5 e 1,7).

Della somma totale degli investimenti il 44% ricadono nella transizione ecologica, e il 33% sul settore delle infrastrutture. Seguono con una percentuale del 5% ciascuno scuole, imprese e inclusione sociale con cifre che oscillano dai 5,4 ai 5,1 miliardi. Quindi la Salute con 1,13 miliardi di somme destinate; Cultura con interventi per 301 milioni di euro e digitalizzazione con 841 milioni.

I progetti di transizione e infrastrutture
Tra i progetti di transizione ecologica che sono stati già validati c’è quello per la costruzione di un impianto di produzione di pannelli fotovoltaici nella zona industriale di Catania (oltre 500 milioni di euro, promosso da Enel Green Power e progetto già validato), ma anche la realizzazione di nuove reti elettriche in diverse città capoluogo e medie città della Sicilia (e-distribuzione per 421 milioni di euro), interventi su dighe e per la realizzazione di impianti di trattamento dei rifiuti.

Il capitolo infrastrutture prevede una vera e propria cura del ferro per l’Isola con i 5 miliardi della tratta Catania-Palermo, i 570 milioni del raddoppio Fiumetorto Castelbuono sulla Palermo-Messina, gli interventi nel nodo di Catania (500 milioni circa) e per il sistema tramviario di Palermo (ancora 500 milioni).

Potenziare l’amministrazione
Fin qui i numeri. Ma va tutto bene? Non proprio. L’ultimo degli allarmi in ordine di tempo viene dalla Legacoop nazionale secondo la quale diventa prioritario il potenziamento della pubblica amministrazione a livello centrale e locale per focalizzare l’attenzione su obiettivi mirati, con un approccio concreto dove la qualità della spesa diventa fondamentale rispetto alla quantità.

“È un treno che non possiamo perdere, purtroppo vediamo una dinamica che non ci rassicura”, ha detto ieri il presidente nazione di Legacoop, Simone Gamberini, partecipando ad un incontro a Palermo, “gli interventi sono concentrati su grandi infrastrutture nel Nord, c’è un problema di competenze nelle Pubbliche amministrazioni. Bisogna agire, concretamente e velocemente”. In questo modo il rischio è che si creino ancora nuovi divari tra il Nord e il Sud del paese.

Fonte: qds.it




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