17 Agosto 2023
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’incendio a Monte Pellegrino la notte di Ferragosto.
Era già tutto pronto per dare fuoco a Monte Pellegrino e alla sua riserva naturale. Si attendevano solo i picchi di caldo previsti per i prossimi giorni e l’arrivo dello scirocco, una sorta di acceleratore naturale per gli incendi boschivi. Nel costone che si affaccia sul litorale dell’Addaura gli incendiari avevano già sistemato lungo il bordo della strada cumuli di rami secchi e sterpaglie, pronti per essere accesi. In alcuni casi avevano predisposto anche uno straccio di cotone che al momento giusto sarebbe stato imbevuto di benzina. Inneschi perfetti, messi a poche centinaia di metri uno dall’altro e destinati a essere accesi con una sigaretta o, come accaduto nel Catanese, aprendo la portiera dell’auto e sporgendosi con un accendino.
A sventare l’ulteriore rogo di Monte Pellegrino sono stati gli operai del Corpo forestale della Regione siciliana, durante un sopralluogo avvenuto nelle prime ore del mattino di ieri. Sarebbe stato un incendio dagli effetti potenzialmente devastanti per la vegetazione e per le persone: su quel versante le ville dei palermitani si arrampicano fino a metà costone e sarebbero state le prime a finire nella morsa delle fiamme. Un copione simile a quello di Capo Gallo, Cinisi, Bellolampo e Monreale la sera del 24 luglio, quando sono morte quattro persone, una trentina di case sono state distrutte e centinaia di residenti sfollati.
I carabinieri forestali stanno già indagando sul tentato, e per fortuna mancato, rogo. Indagini che potrebbero collegarsi a quelle sull’incendio della notte di Ferragosto, sempre a Monte Pellegrino ma sul versante opposto del promontorio. In un filmato pubblicato da un residente sui social c’è la chiave per risolvere il mistero dell’innesco. Nel video si vede chiaramente la traiettoria di un razzo luminoso che, dopo essere stato sparato da via Bonanno, esplode nello stesso punto in cui vigili del fuoco e forestali antincendio hanno individuato il focolaio. Gli investigatori stanno verificando che non si tratti di un filmato d’archivio, non relativo alla notte del 14 agosto. Ma dai primi accertamenti giorno e orario concorderebbero con le prime telefonate al numero unico per le emergenze. «Stiamo studiando un nuovo piano per la pulizia dei viali — promette l’assessore comunale all’Ambiente, Andrea Mineo — senza contare i progetti di forestazione che stiamo portando a termine grazie ai fondi comunitari del piano React Eu. Abbiamo a disposizione quasi sei milioni di euro per la forestazione di circa 180 ettari di terreni su Monte Pellegrino.
Fonte: www.ilovepalermocalcio.com
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