di Antonino Lomonaco
LTI di Linguaglossa
E' stupefacente il risultato del lavoro di una organizzazione come quella dell'antincendio boschivo della Forestale in Sicilia!
Pochi uomini rispetto ad una vastità di territorio lasciato all'incuria da scelte politiche sciagurate, i quali si trascinano dietro delle carenze originarie e perduranti nella formazione e nella disponibilità dei mezzi da utilizzare in questo loro nevralgico compito. Pochi uomini il cui apporto è tuttavia tenuto in gran conto dagli stessi Vigili del fuoco che, nelle stagioni estive, annaspano fra gli interventi urbani ed extra, o dai volontari della protezione civile che oltre alla loro buona volontà devono, però, tener sempre conto dei tempi dovuti alla loro disponibilità di privati cittadini. Eppure il tipo di vegetazione siciliana che si presta benissimo all'innesco e all'espansione delle fiamme, il nostro clima subtropicale caratterizzato da alte temperature estive e lunghi periodi di totale assenza di piogge, non hanno tempi di attesa: in presenza di incendi hanno bisogno di interventi rapidi e professionali!
Le condizioni ambientali subtropicali, di cui si diceva, si associano ad un cambiamento climatico generale, capace di sciogliere i ghiacciai dei poli e delle catene montuose più alte e di far esplodere emergenze di incendi boschivi in altri tempi impossibili a crederlo, come in Siberia, Canada, nord Europa...
Sono sintomi, questi, che preannunciano un prossimo avvenire in cui la presenza di una tale organizzazione antincendio sarebbe auspicabile! Da considerare essenziale, di certo da curare, rafforzare, migliorare!
Invece succede che questa esperienza virtuosa e meritoria, come poche in Sicilia, stia per essere soffocata e lasciata morire per inedia.
Squadre di pochi uomini, dall'età avanzata, capaci di tener testa ad incendi vasti su terreni difficili da percorrere persino a piedi, tenuti ad una bassa considerazione che più bassa non potrebbe darsi... Gente capace, in questo loro compito, perché ha maturato negli anni una esperienza preziosa che, tuttavia, in questo modo rimarrà persa, senza continuità, come se niente fosse mai stato prima.
Tutto ciò a chi non interessa? A chi non importa?...
Non solo e non tanto di queste magnifiche squadre: a chi non importa dei territori che queste stesse proteggono, degli ambienti, delle genti che in questi territori ci vivono.
E' così che continuano le scelte sciagurate che, come un fiume in piena, portano poi inesorabilmente
verso un mare di sciagure.
Peccato!
Vorrei ricordare che la "Politica" ha un significato corale, si riferisce alla "Polis", cioè a dire alla "Città", alle scelte che riguardano la comunità in cui si vive: e non a caso la parola "cittadino" e la parola "politico" coincidono. Quando i cittadini non sono più politici la democrazia sta male.
Quando la Politica non viene fatta in vista di un bene collettivo dei cittadini siamo di fronte ad una deriva piena di "rifiuti" e, dove vi sono rifiuti, emerge presto, e pressante, il cattivo odore della decomposizione.
In questo stravolgimento succede che "il peggio" venga inteso come "migliore" e ce ne si accorge solo troppo tardi.
Onore ai miei compagni dell'antincendio boschivo!
Antonino Lomonaco
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