17 giugno 2023

OPERAI FORESTALI. LA PROCEDURA DI INFRAZIONE CHE SFRUTTA I PRECARI! ANCORA DUE GIORNI PER RIMEDIARE, TRASCORSI I QUALI LA COMMISSIONE POTRÀ DECIDERE DI DEFERIRE IL CASO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UE



Il ricorso alla Corte di Giustizia Europea
Nonostante la maggior parte delle procedure di infrazione si chiudano prima di giungere davanti alla Corte di Giustizia, tal fase è certamente la più delicata ed impegnativa per lo stato membro accusato di aver violato il diritto dell’Unione.

La Corte di Giustizia ha infatti il compito di ascoltare la parti, valutare i rispettivi assunti e la documentazione probatoria a sostegno delle stesse, al fine di valutare l’esistenza di una violazione, l’incidenza della stessa nell’assetto degli interessi europei nonché la relativa sanzione.


L’accertamento della violazione
Se la Corte di Giustizia accerta l’esistenza di una violazione imputabile allo stato membro individuato dalla Commissione, emette una sentenza con cui:

  1. obbliga lo stato membro ad attuare misure, scelte dallo stesso, per rimuovere la violazione;
  2. qualora lo stato membro non esegua la sentenza in tempi ragionevoli, sarà destinatario di una sanzione pecuniaria.

La sanzione pecuniaria
L’importo della sanzione pecuniaria, infine, dipende dalla sussistenza di tre elementi:
  1. la gravità dell’infrazione, ovvero l’importanza degli obblighi violati;
  2. la durata dell’infrazione, commisurata al lasso di tempo intercorso tra la notifica della sentenza ed il tempo necessario per l’adempimento;
  3. la capacità economica dello stato membro, calcolata sulla base del Pil e del numero dei rappresentanti nel Consiglio Europeo.



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