di Accursio Sabella - 16 MAGGIO 2023
Se le cose vanno per il verso giusto, presto in Sicilia ogni nuovo genitore potrà festeggiare facendo sventolare la bandiera giallorossa della Trinacria. Lo prevede, infatti, un disegno di legge depositato dal gruppo di Fratelli d’Italia. Per la distribuzione dei vessilli, la Regione siciliana sborserà 200 mila euro l’anno. Ma vogliamo mettere la soddisfazione?
L’Ars immobile – Pochi giorni fa, il report del presidente dell’Assemblea regionale, Gaetano Galvagno: nel primo semestre, il parlamento siciliano ha approvato appena sei leggi, tutte o quasi obbligatorie, visto che si tratta di documenti finanziari (autorizzazioni all’esercizio provvisorio, legge di stabilità, bilancio e una leggina che ha provato a recuperare alcune norme rimaste fuori dalla Finanziaria). E dal governo e dalle commissioni non è che arrivi molto materiale: non a caso, finora, i consiglieri regionali in Aula hanno lavorato al forsennato ritmo di cinque ore ore alla settimana, per 42 sedute in sei mesi. Eppure, si legge sempre nel report, sono quasi 400 i disegni di legge depositati e in attesa del loro turno nelle commissioni legislative. Alcuni affrontano temi certamente importanti, come il disagio giovanile, o l’assistenza per i più anziani, l’istituzione della figura dello psicologo di base. Ma, nel mare delle proposte di legge, non mancano idee quantomeno curiose, che certamente non sfiorano nemmeno le tante emergenze di cui soffre l’isola.
I nuovi nati e chi va via – E così, la proposta del festeggiamento per le nuove nascite, stride con i più recenti dati Istat che periodicamente descrivono un’isola in cui è destinata a crescere la quota delle famiglie senza figli (così come nel resto d’Italia, d’altra parte) e dalla quale i giovani tendono sempre più a fuggire verso altre Regioni d’Italia o all’estero (e in quest’ultimo caso, il confronto con la Penisola è drammatico). Eppure, ecco l’idea: festeggiamo con tanto di bandiere. “La bandiera della Sicilia riassume la storia dell’Isola: nel suo sfondo giallo e rosso accoglie la triscele, il gorgoneion – la testa della Medusa con le ali che rappresenta la saggezza – e tre spighe che sono auspicio di ricchezza che proviene dalla terra; è simbolo ufficiale della Regione dal 2000”, si afferma orgogliosamente nel testo della proposta di legge, firmata dal capogruppo di Fdi Giorgio Assenza e dalla deputata Giusi Savarino. Dopo una dettagliata ricostruzione storica, ecco la proposta concreta: “Questo disegno di legge composto da 4 articoli – si legge – propone di omaggiare ai circa 40.000 nascituri annui siciliani (dato 2018) la bandiera e lo Statuto Speciale della Regione siciliana la quale ne sosterrà i costi”. Come detto, se il disegno di legge venisse approvato, il gentile omaggio ai siciliani costerà ai siciliani stessi 200 mila euro l’anno.
Lavarsi bene i denti e spegnere la tv – Il tempo di farlo crescere un po’, questo nuovo nato, ed ecco che la Regione si propone di trasmettergli una delle conoscenze fondamentali, per la sua vita futura: è tutto nel disegno di legge voluto da Forza Italia che punta a introdurre “programmi di sensibilizzazione all’igiene orale nelle scuole di ogni ordine e grado”. Una volta festeggiata la nascita, e una volta assicuratasi una dentatura sana, il giovane siciliano si troverà di fronte a innumerevoli criticità. Una, in particolare. No, non c’entra il ritardo delle infrastrutture, la povertà, i livelli di disoccupazione (soprattutto giovanile) di gran lunga maggiori del resto d’Italia. No, prima di tutto questo, il piccolo siciliano rischia di subire i danni prodotti dagli impianti di telecomunicazione e dalle tv. Sì, un po’ come Chuck, il perfido fratello di Saul Goodman nella fortunata serie televisiva Netflix Better call Saul, convinto di subire fisicamente gli effetti delle onde elettromagnetiche. Ecco, in Sicilia si sarebbe sentito un po’ rassicurato, considerato che presto l’Assemblea regionale potrebbe intervenire su questo tema cruciale, attraverso un disegno di legge dal titolo: “Norme per la tutela della popolazione dall’inquinamento elettromagnetico generato da impianti di telecomunicazione e radiotelevisivi”. Del resto, spiegano i consiglieri del partito di Giorgia Meloni: “Il problema dell’inquinamento elettromagnetico è, ad oggi, più che mai sentito a causa della non chiara identificazione degli effetti da esso scaturenti”.
Asini e treni – Intanto, i Popolari e autonomisti (che fanno capo all’ex governatore Raffaele Lombardo), forse con un atto di sano realismo considerato lo stato in cui versano gli autobus e i treni in Sicilia, hanno proposto “l’istituzione del museo siciliano del trasporto pubblico”. Per la serie: giusto in un museo possono stare quelle vetture. E, forse, correlate alle difficoltà del trasporto moderno, è il disegno di legge presentato sempre da Fratelli d’Italia “per la tutela e la valorizzazione delle specie equine a rischio di estinzione dell’Asino Ragusano, dell’Asino Grigio Siciliano e dell’Asino Pantesco e per la promozione del consumo di latte d’asina per usi alimentari, terapeutici e dietetici”. Ma già un’ombra si stende su queste proposte di legge: considerato il ritmo di lavoro all’Assemblea regionale, è difficile che anche uno sola di queste possa mai vedere la luce.
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
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