di Beatrice Branca - 10 Marzo 2023
La Corte d'Appello accoglie il ricorso di 11 operai forestali. Riceveranno l'equivalente di otto stipendi: circa 16 mila euro a testa
Regione condannata per abuso di precariato. La condanna è arrivata dalla Corte d’Appello di Venezia: l’istituzione dovrà risarcire 11 operai forestali per abuso di precariato. La somma ammonta a 185 mila euro: 16 mila euro per ciascun operaio, il corrispettivo di otto stipendi, e 9 mila euro di spese legali. Palazzo Balbi valuterà se impugnare il provvedimento, dato che era stata assolta dalla Corte d’Assise. Gli 11 operai forestali erano stati assunti per più di 10 anni di fila con contratti stagionali di 165 giornate l’anno da marzo e novembre.
Il settore pubblico
Gli operai che hanno presentato ricorso sono solo un piccolissimo numero della categoria che opera in Veneto: su 500 operai forestali ben 250 sono precari, soprattutto nel Padovano, in laguna e nella zona della foce del Brenta in provincia di Venezia e nella provincia di Rovigo. «Undici operai si sono rivolti al nostro sindacato nel 2017 perché non avevano la certezza di un lavoro stabile e tutelato – spiega Maria Teresa Turetta della Cub Veneto -. Nel privato l’abuso di precariato viene condannato dopo 12 mesi. Nel pubblico impiego è stato praticato con una certa disinvoltura, ma dopo 36 mesi il lavoratore avrebbe diritto a un contratto a tempo indeterminato». Alla fine del 2017 era stato respinto dalla Corte d’Assise di Venezia il primo ricorso per abuso di precariato. «Come avvocato Cub – spiega Paolo Francesco Brunello - avevo rivendicato la violazione della direttiva contro l’abuso dei contratti a termine e ho chiesto la stabilizzazione del rapporto di lavoro dei 11 operai forestali e il risarcimento del danno comunitario per la violazione della direttiva».
Il ricorso
Nel 2020 era stato presentato allora un ricorso alla Corte d’Appello di Venezia che ha però previsto il risarcimento degli 11 operai solo tra il 2008 e il 2017, in quanto dal 2018 la gestione del personale operaio forestale è stato preso in mano dall’Avisp Veneto Agricoltura. A causa del cambio di gestione, dal 2018 il conteggio del numero di mesi in cui gli operai forestali hanno lavorato è ripartito da zero – spiega Brunello -. Gli 11 operai hanno firmato in febbraio il sesto rinnovo di contratto. Come Cub chiederemo la loro assunzione a tempo indeterminato». È infatti atteso lunedì un incontro tra Cub, Regione Veneto e Avisp Veneto Agricoltura per trovare un accordo. La Regione però sostiene che le assunzioni di personale operaio a tempo determinato erano state attuate secondo la disciplina del contratto integrativo regionale e in base agli interventi programmati sul territorio e alle risorse disponibili. La Regione ricorda inoltre il nuovo Contratto Integrativo Regionale di Lavoro sottoscritto con le organizzazioni sindacali nel 2022 e in cui si è impegnata a destinare fino al 2024 oltre 2,6 milioni a Veneto Agricoltura anche per il rinnovato Contratto nazionale di lavoro.
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