22 dicembre 2022

NUOVA PROTESTA DEI PERCETTORI DEL RDC, “ASSUMETECI COME FORESTALI”. IL BLOG: MA CHI C'È DIETRO A QUESTE DICHIARAZIONI? NON SIAMO ASSOLUTAMENTE CONTRO I NUOVI INGRESSI NELLA FORESTALE, MA IL TUTTO DEVE AVVENIRE CON LA RIFORMA CHE PREVEDE UN MERITATO AUMENTO DELLE GIORNATE PER TUTTI I LAVORATORI CHE SONO IN GRADUATORIA DA ALMENO DA 30 ANNI. TEMIAMO CHE LA MINCHIATA DI APRIRE LE PORTE A COLORO CHE AVEVANO DECISO DI ABBANDONARE IL COMPARTO SI STIA ALLARGANDO AGLI ALTRI


Dal sito www.direttasicilia.it

21/12/2022
I manifestanti, guidati da Davide Grasso, Toni Guarino e Giuseppe De Lisi, sono partiti dal Castello della Zisa e hanno attraversato via Lascaris e via Imera, per raggiungere il palazzo della Regione

I manifestanti, guidati da Davide Grasso, Toni Guarino e Giuseppe De Lisi, sono partiti dal Castello della Zisa e hanno attraversato via Lascaris e via Imera, per raggiungere il palazzo della Regione. “I siciliani hanno smesso di abbassare la testa. Se qui non c’è lavoro è colpa dello Stato italiano che non ha mai voluto investire in Sicilia, ma solo al Nord. Noi rifiutiamo di emigrare, vogliamo lavorare nella nostra terra. È un nostro diritto. La Sicilia è dei siciliani, non siamo buoni solo come manodopera per le regioni sviluppate del Nord o per pagare le tasse. O il governo mette in campo un piano di sviluppo in Sicilia o l’Unità nazionale è solo una barzelletta”, dice Toni Guarino.

Erano già scesi in piazza lo scorso novembre e promettono di continuare a manifestare finché il governo Meloni non farà un passo indietro. “Già adesso prendo il reddito, ma non arrivo a fine mese. Sono costretto a chiedere la spesa alla Caritas. Chi parla dentro i Palazzi o negli studi televisivi ha la pancia piena, non conosce la realtà”, continua, Giuseppe De Lisi, padre di famiglia che percepisce il reddito da 11 mesi.

I manifestanti hanno anche alcune soluzioni. Le spiega Davide Grasso: “potenziare i centri per l’impiego, facendo in modo che tutte le offerte di lavoro passino da lì, in modo da garantire la massima trasparenza e la regolarità dei contratti; attuare un cambio generazionale dei lavoratori forestali, alcuni dei quali hanno anche 60/65 anni, assumendo i percettori di Rdc di una età più giovane”.




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