Il presidente Renato Schifani |
Dal sito palermo.gds.it
di Fabio Geraci — 01 Novembre 2022
C’è una grande confusione sui progetti del Pnrr e si corre il rischio di perdere una parte delle risorse economiche da destinare allo sviluppo della Sicilia: a lanciare l’allarme è lo stesso presidente della Regione, Renato Schifani, che ha convocato per domani mattina - 2 novembre - a Palazzo d’Orleans i più alti burocrati e i 23 dirigenti generali per fare il punto della situazione. Ma anche per annunciare la nascita di un nuovo ufficio, che sarà dotato di una struttura snella ed efficiente, che si occuperà di fare il monitoraggio sui finanziamenti già messi in campo e sulle candidature presentate per partecipare ai bandi nazionali. L’ipotesi è di realizzare una vera e propria cabina di regia che permetta a Schifani e al suo staff di avere il controllo sui miliardi del Pnrr che arriveranno nell’Isola.
«Finora ogni assessorato è andato avanti da solo, ciascuno presentando i propri progetti - ammette in via riservata uno dei dirigenti che si siederanno domani al tavolo - senza che la Presidenza abbia potuto concordare una linea comune, né verificare come vengono spesi i fondi. Il presidente Schifani si è accorto di questo problema e giustamente vuole subito correre ai ripari anche perché i tempi sono più corti di quello che sembrano: la scadenza del programma è fissata al 2026 ma continuando di questo passo c’è il pericolo concreto che la Sicilia possa vedersi sfuggire di mano importanti occasioni per colmare i ritardi del passato».
Una delle criticità maggiori è rappresentata dalla carenza di personale, in particolare di tecnici e di esperti in grado di intercettare e di predisporre i bandi. La Regione, per colmare i vuoti, aveva pensato di richiamare in servizio i pensionati ma al recente avviso pubblicato dal dipartimento dei Beni Culturali avevano risposto solo in nove: anche altri assessorati hanno fatto ricorso allo stesso strumento con un esito altrettanto deludente. In attesa di un appuntamento con i vertici regionali, il presidente di Confindustria Sicilia ha offerto la propria collaborazione: «Siamo d’accordo con la decisione del presidente Schifani di centralizzare la spesa evitando così inutili dispersioni tra i vari assessorati - spiega Alessandro Albanese -. Ci vorremmo confrontare quanto prima con lui partendo dalla necessaria riforma della burocrazia che deve essere più moderna e adeguata alle esigenze attuali. Un ricambio da attuare immediatamente, altrimenti potremmo ritrovarci nella condizione di essere poco competitivi sulla gestione dei finanziamenti del Pnrr. Nel frattempo, se serve, siamo pronti a mettere i nostri consulenti a disposizione della Regione gratuitamente: l’obiettivo deve essere quello di realizzare infrastrutture di qualità, a partire dai termovalorizzatori e dagli impianti energetici da fonti rinnovabili».
Anche i Comuni chiedono un incontro: «Finora è mancata una visione complessiva - dice Mario Emanuele Alvano, segretario generale di Anci Sicilia - che riesca a coniugare la possibilità di accedere ai fondi del Pnrr con la necessità di prepararsi in vista della prossima programmazione europea. Da parte nostra c’è la massima disponibilità ma è evidente che la Regione deve dotarsi di uno strumento operativo per seguire entrambi i percorsi».
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Fonte: palermo.gds.it
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