18 giugno 2022

INCENDI BOSCHIVI: PUNTARE SULLE RISORSE UMANE SARÀ IL CUORE DELLE STRATEGIE DI PREVENZIONE


Dal sito www.buonenotizie.it

17 Giugno 2022 - Anna Restivo
Un solo albero salva la vita. E nel 2022 per salvare la vita a quell’albero si interviene sia sul territorio con la Strategia Forestale Nazionale, entrata in vigore a febbraio 2022, sia sulle forze in campo con la nuova legge anti incendio. In entrambe le normative, per prevenire gli incendi boschivi, la miglior strategia di prevenzione è la risorsa umana.

Incendi boschivi: possiamo fare qualcosa
Siamo a Bergamo, è la domenica mattina del 5 giugno, una donna mentre attraversa un passaggio a livello nota delle scintille al passar del treno e lo segnala ai Vigili del Fuoco. Viene fatto un sopralluogo, non si rileva alcun pericolo. C’è caldo, l’allerta incendi è alta. Chi derubrica la segnalazione come inutile, pensi alla linea ferroviaria Udine-Trieste, bloccata lo scorso 14 giugno per un incendio boschivo. La causa accertata è una scintilla finita sull’erba secca: il risultato sono sei ettari in fumo.

“Gli incendi sono uno dei pochi disturbi naturali sui quali possiamo fare qualcosa di strategico

Ha sottolineato il dott. Davide Ascoli, esperto nella gestione degli incendi boschivi, commentando la Strategia Forestale Nazionale. Questo documento stabilisce la gestione di 9 milioni di ettari di foreste e quasi 2 milioni di ettari di altre terre boscate, per i prossimi vent’anni. Le azioni operative, strumentali, specifiche qui previste richiedono tutte l’intervento della risorsa umana.

La miglior prevenzione? Puntare sulle risorse umane e sugli aiuti che mirano a formarle
Da un’infografica del SISEF-Selvicoltura ed ecologia forestale, risulta che il 66% dei boschi è proprietà privata e la parte boschiva è in aumento. Un terreno abbandonato lascia il passo alla foresta e questo è causa di incendi boschivi, come ha denunciato Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale delle Foreste 2022.

In Italia, la superficie forestale nazionale è aumentata in 10 anni di circa 587.000 ettari per 11 milioni di ettari complessivi. La vulnerabilità è dovuta al degrado e agli incendi per mancata opera di prevenzione nei boschi. Il mancato intervento dell’uomo, l’incuria e l’abbandono hanno reso i boschi vere giungle ingovernabili a riprova di come la prevenzione sia una risorsa umana.

Una situazione complessa, che individua benefici ecologici, sociali ed economici per le comunità rurali e montane, per i cittadini di oggi e per le generazioni future, nella messa in opera della Strategia Forestale Nazionale e della legge anti incendio. Entrambe usufruiscono del Pnrr ed entrambe investono nelle risorse umane.


Dove andranno le risorse previste dal Pnrr
La prevenzione boschiva è consapevolezza e responsabilità.

La lotta attiva passa anche dal recupero delle comunità rurali e montane per la messa in opera dei campi agricoli.

Il 12 giugno, nel Genovesato, un fuoco di pulizia è sfuggito al controllo di un contadino e ha raggiunto una parte di bosco. Sono andati distrutti circa 100 metri quadrati. Perché? Il mantenimento di un campo agricolo costa dai 500 ai 4700 euro, secondo il tariffario nazionale. Molti usano il fai da te.

I 500 milioni per l’ammodernamento delle macchine agricole previsto nel Pnrr hanno lo scopo di aiutare gli agricoltori nella manutenzione dei campi: anche questa è una arma di prevenzione di incendio boschivo. Il Pnrr incide sotto questo aspetto con incentivi per l’impresa giovani nell’agroalimentare, per ristrutturazioni sostenibili, con ad esempio vernici ignifughe su abitazioni prospicienti ai boschi. Oppure con i fondi per progetti di sensibilizzazione di studenti e cittadini alla sostenibilità ambientale, stimolando l’adozione di comportamenti consapevoli e idonei.

Prevenzione incendi boschivi: il Piano Nazionale anti incendio. Ecco come funzionerà
La legge 155, entrata in vigore il 28 novembre 2021, è molto articolata e oltre a inasprire le pene per procurato incendio, si avvale del Pnrr per investire sulle risorse umane.

Due punti su tutti. Si parla di aggiornamenti tecnologici: utilizzo di tecnologie satellitari, droni, potenziamento delle flotte aeree delle regioni, flotte di supporto, di aviosuperfici, eli superfici, idro superfici. Si tratta quindi di puntare sul rafforzamento della rete di distributori di carburante, hangar, officine, piste di decollo e atterraggio, impianti idrici.

Non meno importante, il rafforzamento della capacità operativa, ossia assunzioni, nel Corpo Nazionale dei Vigili Del Fuoco e nel Comando unità forestali , ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, Ministero della difesa, Comando unità forestali.

Ciò che emerge è una prevenzione degli incendi boschivi basata non sul controllo del territorio, ma sulla formazione delle persone.




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