19 maggio 2022

ANTINCENDIO, LE PERPLESSITÀ ATTORNO AI DRONI DELLA REGIONE. FUNZIONARIO: «BUONI PER USO RICREATIVO, NON CON VENTO FORTE»


SIMONE OLIVELLI - 19 MAGGIO 2022

L'assessore Toto Cordaro ha annunciato l'impiego di 90 di aeromobili a pilotaggio remoto per avvistare i roghi, ma dal Corpo forestale trapela più di un dubbio. «C'era un progetto pilota con attrezzatura specializzata me è stato scartato», rivelano dagli uffici

«Quanto migliorerà la situazione? Che posso dirle, vedremo come andrà». Tre giorni dopo la nota con cui l'assessore Toto Cordaro ha ufficializzato i risultati - già diffusi il 5 maggio da MeridioNews - della gara per l'affidamento del servizio antincendio aereo iniziano a emergere i primi distinguo. In verità a far sollevare i sopraccigli non sono tanto gli elicotteri privati che per il quinto anno consecutivo - e nel 2023 la situazione non cambierà considerato che per la prima volta è stata fatta una gara biennale - saranno forniti dalle ditte Helixcom e E+S Air, ma l'annuncio del dispiegamento di una flotta di novanta droni, chiamati a monitorare il territorio siciliano. «Il contributo sarà fondamentale», ha detto Cordaro, specificando che verranno utilizzati per la prevenzione e raccolta delle informazioni. A guidarli sarà il personale del Corpo forestale, che proprio la scorsa settimana ha completato un corso di formazione affidato dalla Regione a una cooperativa di Corleone per la cifra di quasi 43mila euro. Le domande che però aleggiano dal momento in cui le agenzie hanno battuto l'annuncio dell'assessore della giunta Musumeci sono due: quale contributo potranno dare i droni per scovare piromani? Quanto riusciranno a velocizzare le operazioni d'intervento delle squadre chiamate a spegnere i roghi che l'anno scorso sono tornati a mettere in ginocchio l'isola?

«Sinceramente sono molto perplesso per il tipo di strumentazione che verrà utilizzata». A parlare a MeridioNews, con la richiesta di rimanere anonimo, è un funzionario del Corpo forestale. Quello dei droni non è un acquisto delle ultime settimane: già nel 2021 la Regione aveva speso circa 60mila euro per dotarsi degli aeromobili a pilotaggio remoto, ma il loro impiego su larga scala dovrebbe avvenire a partire da quest'anno. «Nulla in contrario sulla possibilità di sfruttare la tecnologia, ma il timore mio e di molti tra i miei colleghi - rivela il funzionario regionale - è che si tratti di droni di buona qualità ma per uso ricreativo,
non per svolgere compiti delicati come quelli relativi alle attività antincendio». I motivi all'origine delle perplessità sembrano essere più di uno: «Chi lavora in questo settore sa che le condizioni più favorevoli per la propagazione dei roghi sono le giornate in cui il vento soffia forte - commenta - è normale chiedersi questo tipo di drone se riuscirà a volare in quelle condizioni e se il personale a terra potrà realmente gestirlo», va avanti. Problema che diventerebbe insormontabile nei casi in cui sarà necessario fare intervenire gli elicotteri per gettare acqua dall'alto: «Per questioni di sicurezza non
potranno volare», taglia corto il funzionario.....

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