08 marzo 2022

SI PROFILA UNA CARENZA DI LEGNO. MA CI SI DIMENTICA DEL BOSCO ITALIANO…



Dal sito www.federforeste.it

07 Marzo 2022
Qualche giorno fa l’Associazione dell’industria dell’imballaggio e dei pallet (EPV) ha rilasciato una dichiarazione in risposta al conflitto in Ucraina. Secondo loro, a causa degli sviluppi si profila un’imminente carenza di legno. Di seguito il comunicato.

“L’incursione della Russia in Ucraina preoccupa il mondo. Una grave instabilità politico-militare di questa portata sembrava impensabile in Europa. Eppure ora la realtà è questa. L’Ue ha annunciato sanzioni che limitano il commercio con la Russia e la Bielorussia. Anche il commercio del legno è interessato da queste sanzioni. I Paesi Bassi importano un enorme volume di legno dalla regione dell’Europa orientale ed è prevedibile che la perdita di questi quantitativi avrà un effetto sulla fornitura di prodotti in legno, come pallet, casse e scatole”, si legge.

E ancora: “L’Ucraina è anche un importante fornitore per le industrie europee e olandesi di lavorazione del legno. I membri dell’EPV hanno stretti contatti in Ucraina. A causa della guerra anche questo import/export è scomparso. Le segherie con cui i nostri membri fanno affari sono state abbandonate, e camion e container a pieno carico rimangono in porto. Gli altri paesi produttori di legno, soprattutto Scandinavia, Germania e Stati Baltici, dovrebbero essere in grado di assorbire solo una piccola parte di questo volume. Di conseguenza la disponibilità di legno è destinata a diminuire e quindi si verificherà una carenza”.

“Anche il trasporto sarà duramente colpito dalla guerra e dalle sanzioni. Oltre ad essere un esportatore di legno, la Russia è un grande importatore di varie materie prime dall’Europa occidentale. Gli autisti russi che, per esempio, raccolgono prodotti nei Paesi Bassi, portano con sé un carico di legno durante il tragitto, in modo da non guidare a vuoto. A causa delle sanzioni contro la Russia questo non è più possibile. Inoltre, molti autisti dell’Europa orientale hanno la nazionalità ucraina o bielorussa, e ora non sono più disponibili perché sono chiamati ad aiutare nella guerra all’interno dei confini del Paese”.

“Il VNO-NCW e i ministeri coinvolti stanno tenendo consultazioni quotidiane e l’EPV si sta unendo a loro – continua il comunicato – L’impatto del pacchetto di sanzioni sarà chiaro nei prossimi giorni. C’è un coordinamento internazionale tra Ue, USA e Regno Unito. L’EPV e i suoi membri sono naturalmente preoccupati. Stiamo seguendo da vicino gli sviluppi e continueremo a informarvi regolarmente sull’ultimo stato delle cose. I clienti dei membri dell’EPV sono invitati a tenersi in contatto con i loro fornitori per quanto riguarda gli stock, le consegne e le possibili alternative”.

Un breve commento: la guerra ucraina rappresenta con le sue atrocità un dramma immane che lascia tutti noi in preda ad un angoscia senza limiti. Ma volendo guardare oltre in un estremo tentativo di vedere oltre il dramma non possiamo non far rilevare che la carenza paventata può essere mitigata da un utilizzo nobile del legno italico. Il bosco italiano, andando ad intaccare qualche decimale della percentuale della sua ricrescita annuale e secondo i dettami di una gestione sostenibile, è pronto a colmare parte delle lacune di mercato.

Si comprendono ampiamente le preoccupazioni degli operatori ma perché non aprire nuove strade commerciali in attesa della tanto auspicata pace. Certi , considerata la crescita costante della superfice forestale nazionale, di essere in linea con la Strategia Europea che in un suo passaggio ci ricorda “Tenuto conto delle istanze crescenti in materia di foreste, a volte in competizione tra loro, dovremo anche garantire che la quantità di legname che utilizziamo si mantenga entro i limiti della sostenibilità e che l’utilizzo avvenga in modo ottimale, in linea con il principio a cascata  e con i dettami dell’economia circolare. Si soddisferà in questo modo l’esigenza di sostituire il più possibile i materiali di origine fossile con materiali e prodotti circolari a lungo ciclo di vita, che hanno la massima importanza per lo stoccaggio di CO2 e l’economia circolare.“






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