Dal sito www.ilsicilia.it
di Maurizio Scaglione 14 Marzo 2022
Maurizio Scaglione, Direttore editoriale |
Vi ricordate quando, parliamo anni 60 e 70, durante il periodo elettorale, passavano per i quartieri le vecchie Fiat 600 con il megafono montato nel portabagagli sul tetto e gridavano con voce decisa, “Vota e fai votare Pinuccio Tal dei tali, per il tuo futuro, per il futuro dei tuoi figli, per il lavoro ….“?
Poi girando per le strade gettavano fuori dai finestrini, che si alzavano rigorosamente a manovella, i facsimile con nome e cognome, e annunciavano la data del comizio che si sarebbe tenuto in qualche angolo di marciapiedi su un palchetto improvvisato. Lì il militante di partito più autorevole del quartiere prendeva la parola e raccontava tutto quello che non andava, poi passava il microfono o il megafono (classiche le amplificazioni improvvisate che mandavano rumori incredibili prima di sistemare tutto con l’altrettanto improvvisato tecnico di quartiere) al politico candidato che, invece, al suo pubblico, avrebbe promesso di tutto: lavoro, pane, strade, scuole, asili, acqua corrente, e tanto altro.
Era il tempo in cui si frequentavano le sezioni ed i circoli dei partiti, i confronti erano accesi a volte violenti, ma onesti e sinceri solo per un motivo: credevano nel futuro, credevano in un possibile cambiamento. Si parlava di politica, si partecipava al dibattito, in una parola… pensavano: avevano idee e lottavano per affermarle.
Io sono nato in un quartiere storico di Palermo, niente di elitario, e ringrazio il destino per questo regalo che è stato fondamentale per farmi capire e crescere.
Sia beninteso, nei quartieri vivevano tutte le anime partitiche. La sinistra (PCI) che si identificava negli operai, nel sindacato, nei precari e lavoratori a giornata. La destra (MSI) frequentata più che altro da nostalgici dei tempi appena trascorsi, resti di monarchici, commercianti e idealisti del rigore e della disciplina. Infine il centro. Ma il centro era uno solo, la Democrazia Cristiana (DC). Il partito che dava lavoro, lunghe anticamere nelle segreterie dei politici per “assistemare a me figghiu”, per entrare in quell’ente o banca, ma soprattutto perché creava aspettative e prometteva stabilità e speranza. Sponsor principale erano preti e monache, grandi e piccoli gestori di potere, persone “che avevano fatto le scuole”, cioè avevano un titolo di studio, e tanti che per mille motivi potevano vantare collegamenti e rapporti con Roma, la Capitale!
Per giusta memoria dobbiamo ricordare anche i liberali (PLI), i socialdemocratici (PSDI), i repubblicani (PRI), i socialisti di unità proletaria (PSIUP) ed i socialisti (PSI ).
Questo è un piccolo pezzo di storia, non me ne vogliano gli studiosi veri, io racconto ciò che vedevo. Questa mia è un’analisi di vita vissuta, non di studio dei fatti in modalità Accademica.
Cosa è la politica degli ultimi e recenti anni?
Non esistono, tranne rarissimi casi, più circoli e sezioni ne dibattiti pubblici nei quartieri dimenticati.
Dei comizi ci restano solo alcuni show, che alcuni Soloni che vengono “dal resto d’Italia”, ci vengono a fare. Raccontandoci perché le cose (che hanno combinato LORO) non vanno, ci dicono che (NOI… SOLO NOI) dobbiamo stringere la cintura dei calzoni perché i tempi non sono dei migliori, che l’Italia ha un deficit (Creato da LORO) incredibile, che bisogna tagliare la spesa pubblica e le pensioni (ovviamente le nostre) e tanto altro che sopportiamo e, purtroppo supportiamo, solo per buona creanza e sol perché alla fine, da Garibaldi in poi, siamo stati abituati a subire ed essere depredati senza reagire.
Poi se facciamo una semplice analisi di chi sono costoro e del loro vissuto, troviamo di tutto.
Comici di mestiere e comici di fatto, Nordisti antimeridionalisti e Nordisti miracolosamente convertiti al Sud, imbonitori da stazione che promettono a tutti di stare sereni e nel frattempo occhio al portafoglio, proletari ed ex proletari che però da anni stanno in parlamento con lauti stipendi e benefit vari, imprenditori ricchi e benestanti che difendono gli interessi dell’impresa, e della loro in particolare.
Ma la cosa che mi fa più incazzare è che tutti e sottolineo tutti, da anni, ci hanno rifilato leggi elettorali VERGOGNOSE.
Questi dispensatori di promesse, reprimende, etica e moralità si sono fatti e si tengono una legge elettorale che porta alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica dei NOMINATI dalle segreterie.
Da anni non possiamo sceglierci il nostro rappresentante al parlamento, da anni non possiamo scrivere (come detta la nostra Fantastica Costituzione) il nome e cognome di chi vogliamo eleggere sulla scheda elettorale.
Da anni nelle liste elettorali, due o tre persone al massimo di ogni segreteria mettono uno dietro l’altro, secondo un loro ordine, le persone che ritengono adatte e meritevoli.
I criteri di scelta li sappiamo e li possiamo immaginare, e sappiamo bene che non sempre potranno raccontarli ai loro nipotini. Ai tempi Craxiani si parlava di nani e ballerine, io mi limito a dare la qualifica a mio avviso più corretta, costoro sono dei Nominati e Miracolati.
Se poi sono stati, sono e saranno degni del ruolo lascio ad ognuno di noi la valutazione.
Da maggio di quest’anno in circa due anni voteremo per tutto. Comunali, regionali, nazionali, europee.
Come e chi scegliere vedete voi. Io andrò a votare sempre e comunque.
Pensate solo a chi oggi ha voluto queste leggi elettorali nazionali, pensate a chi dispensa stipendi incredibili a manager di stato, pensate a chi, da Roma, ci lascia da anni queste Ferrovie e queste strade.
Ma pensate a quei politici siciliani, i peggiori sono i nomadi della politica cioè quelli che cambiano partito e ideali senza rossore. Questi prendono ordini da Roma o Milano per come risolvere i problemi della nostra Sicilia. Sono gli stessi che pontificano la civiltà della gente del centro e nord Italia rispetto a noi siciliani , quasi fossimo come il film di Ettore Scola , Sporchi, Brutti e Cattivi.
Mi farebbe piacere avere le stesse possibilità dei miei amici del resto d’Italia, stesse ferrovie, stessi aeroporti, stesse strade, stessi porti, stessi finanziamenti e tassi per le imprese vincolate alle assunzioni, stessa vivibilità.
Poi si che sarebbe onesto fare un paragone e mi accollerei di tutto.
Ma fatemi il piacere, quando andrete a votare fate una sola cosa….pensate….pensate a tutti questi….pensate con la vostra testa.
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Fonte: www.ilsicilia.it
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