Dal 2020, la Regione prova a comprare i mezzi utili allo spegnimento dei
roghi. Le buste per la gara da 25 milioni dovevano essere aperte a fine
gennaio, ma così non è stato. Intanto i sindacati attendono di conoscere il piano di assunzioni degli operai forestali
SIMONE OLIVELLI 4 MARZO 2022
«Si comunica che l'apertura della documentazione amministrativa è spostata a data da destinarsi». Da quando il messaggio è stato pubblicato, di novità sulla gara per la fornitura di mezzi antincendio, un centinaio abbondante tra autobotti e autocarri, non ce ne sono. L'inizio delle operazioni, fissato al 31 gennaio, per motivi non meglio precisati è stato posticipato. Un'evenienza, quella dei rinvii delle sedute, che alla Regione non fa più notizia, ma che in questo caso preoccupa quanti sperano che, la prossima estate, si possa fare affidamento su un parco mezzi più attrezzato di quello attuale, capace di ridurre il rischio di trovarsi appiedati nel pieno dei roghi. A ciò si aggiunge la consapevolezza di una fornitura che si cerca di aggiudicare da circa diciotto mesi.
Era novembre 2020, infatti, quando la gara da 25 milioni di euro venne revocata dopo le proteste delle ditte interessate che, oltre a reclamare tempi più lunghi per formulare l'offerta, denunciarono opacità nella redazione del capitolato d'appalto. A settembre scorso poi, con un'emergenza ancora e gli agricoltori messi in ginocchio, l'annuncio di una nuova procedura con l'obiettivo di arrivare pronti al 2022. Tra proroghe e rinvii, le autobotti ancora non sono arrivate.
In attesa che a Palermo qualcosa si sblocchi, un aiuto potrebbe arrivare dallo Stato. Ieri il deputato nazionale cinquestelle Gianluca Rizzo ha ricordato che il governo Draghi ha stanziato 40 milioni di euro per dotare di attrezzature utili alla repressione degli incendi le forze dell'ordine. Il riferimento va ai carabinieri impegnati in campo ambientale, quelli che un tempo facevano parte del Corpo forestale dello Stato. «Ci auguriamo che il governo regionale faccia la sua parte - ha detto Rizzo - muovendosi per tempo per realizzare l’attività di prevenzione che possa ridurre il fenomeno incendi che in Sicilia ha ormai assunto le caratteristiche di una vera calamità».
Che la lotta ai roghi passi anche dalla prevenzione è un fatto notorio, non solo agli addetti ai lavori. Così come il fatto che queste attività registrino dei ritardi importanti, complice anche la normativa che regola le assunzioni degli operai forestali. Gli stessi che da anni... L'articolo continua in questo link:
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