24 febbraio 2022

“LICENZIAMENTI CONSORZIO BONIFICA DI RAGUSA. POLITICA SILENTE”. ARRIVANO I PRIMI PROVVEDIMENTI DI PER I LAVORATORI IN APPLICAZIONE DELLA SENTENZA DELLA CASSAZIONE


Dal sito www.radiortm.it

24 Febbraio 2022
Arrivano i primi provvedimenti di licenziamento per i lavoratori da parte del Consorzio di Bonifica di Ragusa, in applicazione della sentenza della Cassazione. Il Consorzio d viene a perdere le unità che hanno garantito importanti ed essenziali servizi a livello territoriale. Già da oggi ci saranno difficoltà a garantire i turni presso il potabilizzatore di Modica, a meno da non costringere i restanti lavoratori a sottoporsi a un piano di lavoro dove non sarà possibile prevedere riposi, ferie e altro e con un sistema di turnazione massacrante. Questo è in corso al potabilizzatore  di Modica e il Consorzio, nella sua parte di vertice, sta a guardare, ammesso che ne sia a conoscenza.
La Flai CGIL chiede come  l’Ente consortile intende garantire in maniera sufficientemente accettabile i servizi al territorio, visto che mano mano vengono ad assottigliarsi le unità lavorative ed entriamo in una stagione in cui il bisogno dell’acqua, sia ai cittadini che ai produttori agricoli, diventerà sempre più impellente e necessaria?
“Quanto abbiamo denunciato – dicono Salvatore Terranova, Segretario generale Flai Cgil Ragusa, e  Tonino Russo,  Segretario generale Flai Cgil Sicilia -è  sotto gli occhi di tutti e non riusciamo a comprendere come mai, a parte qualche Sindaco,  nessun altro, oltre noi, si sia attivato a protezione delle citta, dei cittadini e dei produttori. Su questi licenziamenti, che a regime saranno 80, sembra scendere, giorno dopo giorno, il silenzio. Non il silenzio di chi lavora per trovare modalità e percorsi per risolvere un grandissimo problema capendone l’entità istituzionale ed occupazionale, bensì il silenzio di chi non vede l’ora che tutto passi nel dimenticatoio.
La Flai sin da subito si è attivata e ha promosso un incontro coi parlamentari regionali del territorio proponendo la necessità dell’istituzione di un tavolo regionale di crisi, grazie al quale, con la presenza del Presidente della Regione,  dell’Assessore al Bilancio e dell’Assessore all’Agricoltura e le parti sindacali, affrontare la problematica dei lavoratori licenziati, addivenendo ad un percorso di inclusione occupazionale, in considerazione anche del fatto che le attuali norme vigenti consentirebbero di formalizzare un percorso di recupero, ma anche un tavolo istituzionale permanente che possa costituire anche uno strumento per affrontare le tante criticità che attanagliano i diversi consorzi”.
Anche nella riunione della Commissione Attività produttive, tenutasi una settimana fa, sull’argomento la Flai ha ribadito la necessità di avviare da subito il tavolo, ma ancora siamo senza nessuna azione in questa direzione.
“Cosa aspetta ancora la politica regionale o meglio il governo regionale a battere un colpo, ad avere uno slancio prendendo in carico la problematica denunciata, convocare le parti, sedersi, confrontarsi e alla fine ad approdare ad una sinteso costruttiva? Cosa si frappone ad accogliere la richiesta del sindacato, visto che formalmente sia la politica che le parti sindacali convergono sulla necessità di ridotare il consorzio del personale che sta venendo a mancare e far rientrare nell’alveo dell’occupazione 80 unità?
Come sempre assistiamo al comportamento di chi fa intendere di interessarsi alle problematiche, ma solo apparentemente, lo stretto tempo del passaggio pubblico sui giornali e  social e poi nessuna continuità nella costruzione di risposte e soluzioni.
Questo è  oggi il dramma principale della politica. Tutto si risolve in una ritualizzazione pubblica dei problemi grazie agli strumenti tecnologici, ma ciò che rimane poi è sempre il problema che si acutizza, sino a diventare irrisolvibile. Questi è  il meccanismo perverso invalso da troppo tempo anche per i consorzi di bonifica”.

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