dalla Uil Catania
10 Novembre 2021
“Grazie all’autorevole intervento del Ministero e del Governo – affermano gli esponenti sindacali – confidiamo in un salto di qualità nell’interlocuzione, finora mancata, con la multinazionale del farmaco. Anche la Regione Sicilia, però, faccia adesso sentire il proprio peso e la propria voce. Alle istituzioni politiche, a qualunque livello, continuiamo a chiedere sostegno per rompere il muro di silenzio eretto dalla Pfizer di fronte a preoccupazioni, proposte, iniziative di mobilitazione e richieste di confronto delle lavoratrici e dei lavoratori”. Enza Meli, Alfio Avellino e Mimmo D’Antone dicono ancora: “Il 29 luglio, in occasione del nostro convegno dal titolo: Produrre vaccini a Catania. Perché no?!, abbiamo avanzato assieme al segretario generale e alla segretaria organizzativa della Uil Sicilia Claudio Barone e Luisella Lionti fondatissime ragioni per chiedere che il patrimonio umano e professionale dello stabilimento farmaceutico cittadino non sia disperso, anzi venga valorizzato. È straordinariamente significativo che il 21 ottobre, poi, un sit-in unitario dinanzi ai cancelli dell’azienda abbia sottolineato attualità e portata della vertenza”.
Gli esponenti di Uil e Uiltec concludono: “Pure oggi, in linea con le rivendicazioni di lavoratrici e lavoratori, abbiamo sottolineato quanto sia necessario che Pfizer sveli il proprio piano industriale per lo stabilimento catanese. Il colosso del farmaco destini gli incrementi di fatturato per progettare e creare futuro anche nella nostra Isola. Servono investimenti in nuove linee produttive, non solo anti-Covid, perché Catania al centro dell’area mediterranea possa ancora assicurare un contributo importante nelle sfide presenti e future a tutela della salute pubblica”.
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