26 ottobre 2021

UIL E UILM: “ZONA INDUSTRIALE, TROPPO COMODO PRENDERSELA CON LE EMERGENZE CLIMATICHE SE EMERGONO OGGI I SEGNI DI UN’INCURIA LUNGA DECENNI”



Ricevo e pubblico
dalla Uil Catania

“La statale verso Siracusa chiusa, Passo Martino chiuso, la strada per Fontanarossa chiusa come quella per la Playa e l’altra in direzione Ikea… Si rischia la vita per tornare a casa dalla fabbrica”.

Questa è solo una delle tante testimonianze di lavoratrici e lavoratori che affrontano ogni giorno, in queste ore ancor di più, mille disagi e pericoli per raggiungere o lasciare gli stabilimenti della Zona industriale. I segretari generali di Uil e Uilm, Enza Meli e Giuseppe Caramanna, vogliono dare voce a proteste e appelli per richiamare ancora una volta l’attenzione sul degrado di una delle aree produttive più importanti della Sicilia e del Meridione: “Troppo comodo prendersela con le emergenze climatiche – affermano Enza Meli e Giuseppe Caramanna – se alla Zona industriale emergono drammaticamente oggi i segni dell’incuria, dell’abbandono, della malapolitica e della malaburocrazia, che ogni giorno e da decenni sono sotto gli occhi di tutti. Come al solito, pagano i lavoratori e le imprese. Paga Catania. E questo è inaccettabile!”.

I segretari di Uil e Uilm aggiungono: “Siamo certi dell’impegno del sindaco Salvo Pogliese, che ha annunciato un significativo incremento di fondi per interventi nella Zona industriale, ma le lavoratrici e i lavoratori chiedono subito fatti concreti. E li chiedono a Stato e Regione, perché almeno stavolta un’amministrazione locale non venga lasciata sola e disarmata a gestire il disastro. Alle aziende sollecitiamo invece il ricorso a ogni ammortizzatore sociale, a ogni misura utile di compensazione e buon senso, perché non siano penalizzati quanti per colpe non proprie sono impossibilitati a timbrare il cartellino”.

Gli esponenti sindacali concludono, ricordando uno dei punti fondamentali del “Progetto per Catania” elaborato dalla Uil con tutte le sue organizzazioni di categoria: “Vogliamo ribadire che la lotta al disastro della Zona industriale catanese è, per noi, la madre di tutte le vertenze. Anzi, considerato che ne parliamo da troppo tempo, la nonna di tutte le vertenze! Non c’è ripartenza senza riqualificazione delle aree industriali. Ne va dell’incolumità dei lavoratori, ne va della attrattività del territorio che peraltro è compromessa pure dai ricorrenti disservizi nelle forniture di energia elettrica, acqua e gas provocati da reti di distribuzione obsolete. Di annunci, Patti e proclami sono lastricate (male) le strade della Zona industriale di Catania. Ora, chiediamo cantieri e realizzazioni”.





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