18 agosto 2021

PIL, LA PREVISIONE DELLA REGIONE: "IN SICILIA SUPERERÀ I LIVELLI PRE-COVID NEL 2022". CRESCITA DEL 5,1 PER CENTO QUEST'ANNO E DEL 4,7 L'ANNO PROSSIMO. "L'ISOLA CORRERÀ PIÙ DEL RESTO DEL PAESE"


Dal sito palermo.repubblica.it

Le previsioni del Defr: crescita del 5,1 per cento quest'anno e del 4,7 l'anno prossimo. "L'Isola correrà più del resto del Paese"

di Claudio Reale - 17 Agosto 2021
L’anno prossimo il Pil siciliano supererà i livelli del 2019. Effetto di una crescita consistente, che si attesta al 5,1 per cento quest’anno, al 4,7 l’anno prossimo, al 3,3 nel 2023 e a all’1,8 nel 2024. È l’ottimistica previsione contenuta nel Documento di economia e finanza della Regione, approvato dalla giunta Musumeci su proposta dell’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao: secondo le previsioni del governo regionale il Pil dell’Isola correrà più di quello nazionale, che il Def dello Stato prevede in crescita del 4,5 per cento. “Tale dato – osservano dall’assessorato regionale all’Economia – è giustificato dal fatto che nell’economia regionale si manifesta un più accentuato effetto rimbalzo rispetto alla caduta dell’anno scorso, combinato con l’attivazione di rilevanti investimenti pubblici”.

Il documento dedica un ampio approfondimento alle conseguenze del Recovery Plan. Secondo il Defr, infatti, “le risorse del Pnrr e del Fondo complementare che dovrebbero essere destinate all’Isola ammontano a circa 20 miliardi”. Considerando le altre risorse europee in arrivo, avvisa l’assessorato all’Economia, “nel medio periodo (2021-2027) saranno disponibili per la Sicilia circa 50 miliardi di euro di risorse extraregionali”.

Si tratta di fondi che compenserebbero solo in parte il divario di investimenti sulla Sicilia. “In termini di spesa per investimenti pro capite – annotano dall’assessorato all’Economia - nella media dell'ultimo decennio l'entità è stata all'incirca pari a circa 780 euro per le regioni del Sud ed insulari, mentre ha sfiorato i 1,000 euro (940) per quelle del Centro-Nord”. Il Defr, inoltre, continua a chiedere di definire l'accordo con lo Stato sulla compartecipazione alla finanza pubblica: "Il negoziato - scrive l'assessorato guidato da Armao - va concluso, tenendo in opportuna considerazione anche la questione dei costi derivanti dalla condizione di insularità, in tempo per la prossima legge di bilancio dello Stato".







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