Dal sito www.inuovivespri.it
17 Luglio 2021
- Ne dà notizia il segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso. Che racconta che in Sardegna i sindacati confederali hanno cercato di opporsi
- Due progetti di riforma del settore forestale da dimenticare: quella presentata dall’ex assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici e quello presentato dall’attuale assessore Tony Scilla
- La Cgil siciliana è contro la riforma dell’assessore Scilla (già ‘inchiummata’) o contro la riforma del Sifus?
- La commissione Attività produttive dell’Ars discuterà la riforma del Sifus
Ne dà notizia il segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso. Che racconta che in Sardegna i sindacati confederali hanno cercato di opporsi
“Rendiamo noto con grande soddisfazione che la Corte dei Conti ha dato l’ok alla stabilizzazione dei lavoratori idraulico forestali in Sardegna”. Così scrive sulla propria pagina Facebook il segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso. Per la cronaca, il Sifus è il sindacato che si batte per la stabilizzazione degli operai forestali della Sicilia. La notizia della stabilizzazione degli operai forestali della Sardegna risale ai primi giorni del maggio scorso. Ora è arrivato l’ok della Magistratura contabile. Del resto, per quale motivo in un’Italia dove hanno stabilizzato milioni di lavoratori nella pubblica amministrazione dovrebbero restare fuori gli operai del comparto forestale? Perché non danno i voti ai partiti politici ‘giusti’? “Questi lavoratori – aggiunge Grosso – che erano precari come quelli siciliani, lavoreranno tutti i giorni dell’anno per 39 ore la settimana. In Sardegna come in Sicilia i sindacati confederali (qui quo qua), si sono sempre opposti alla stabilizzazione! Per quali ragioni invece, gli idraulico forestali Siciliani, sulla base del ddl 1009, non dovrebbero essere transitati al tempo indeterminato?”.
Due progetti di riforma del settore forestale da dimenticare: quella presentata dall’ex assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici e quello presentato dall’attuale assessore Tony Scilla
Grosso ne approfitta per ricordare quando, il 18 Luglio del 2016, gli esponenti dei sindacati confederali “applaudivano e festeggiavano in pompa magna assieme all’ex assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici, la proposta di riforma del comparto forestale che grazie al Sifus è stata bloccata. La vergognosa proposta di riforma Cracolici, infatti, prevedeva, all’articolo 21, financo la cancellazione delle garanzie occupazionali (altro che i 151 e 180 giorni a cui qui, quo, qua fanno finta di ambire oggi per bloccare il ddl 1009 del Sifus) in un ottica in cui i forestali dovevano rimanere a disposizione del datore di lavoro tutto l’anno e nel caso in cui riuscivano a lavorare, tra una chiamata e l’altra, qualche giorno fuori dalla forestale, le giornate sarebbero scomputate dal punto di vista contributivo ed assistenziale”. Per la cronaca, il disegno di legge 1009 è stato voluto dal Sifus e sottoscritto da nove parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana. Di fatto, è il disegno di legge che l’Ars ha deciso di esaminare, ‘cestinando’ il disegno di legge di riforma del settore presentato dal Governo regionale di Nello Musumeci e, in particolare, dall’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla.
La Cgil siciliana è contro la riforma dell’assessore Scilla (già ‘inchiummata’) o contro la riforma del Sifus?
Il segretario del Sifus ricorda polemizza con Alfio Mannino, segretario generale della Cgil, “che ha dichiarato che il ddl 1009 pro tempo indeterminato è come la favola di Pinocchio. Mi permetto di far rilevare al segretario regionale della Cgil – scrive Grosso – che, sicuramente, per la coerenza che gli riconosciamo (vi immaginate uno che cambia idea su una riforma ogni 5 anni?) sarà ancora innamorato della vergognosa proposta di riforma Cracolici che: 1) o non ha letto la favola di Collodi o non ha letto il ddl 1009, poiché il ddl medesimo non fa altro che addivenire a tempo indeterminato attraverso una serie di modifiche ed integrazioni di norme già esistenti, i cui contenuti i Governi dell’epoca li concordarono con i sindacati confederali; 2) purtroppo, Venerdì 23 Luglio, o la protesta verrà organizzata contro il ddl del Governo Musumeci o contro il ddl 1009 promosso dal Sifus”; 3) il Sifus è un piccolissimo sindacato che non firmando i contratti collettivi ed integrativi, anche perché li ritiene peggiorativi dei precedenti, non ricevendo una quota sulla busta paga a prescindere dall’iscrizione, non facendo a gran parte degli iscritti e simpatizzanti le pratiche di patronato, non facendo sottoscrivere deleghe di nascosto ma alla luce del sole durante le lotte, non può permettersi di pagare gli autobus. Tuttavia, mi permetto di sottolineare che, nonostante non paghiamo i mezzi per trasportare i forestali in piazza, gli stessi sono così motivati da partecipare autofinanziandosi. I circa 500 manifestanti a turno al presidio del 13 Luglio sono la comprovata rappresentazione di tutto ciò”. Quindi la chiosa finale: “Noi del Sifus non riusciamo a comprendere per quali arcani motivi Voi sindacati confederali vi siete opposti alla stabilizzazione dei lavoratori forestali in Sardegna”.
La commissione Attività produttive dell’Ars discuterà la riforma del Sifus
Sempre su Facebook Grosso dà un’altra notizia: “Come era prevedibile, in seguito alla manifestazione promossa dal Sifus a sostegno del ddl 1009 di Martedì 13 Luglio scorso, il Presidente della commissione attività produttive, on. Orazio Ragusa, il prossimo Martedì 20 Luglio, alle 11.00, ha convocato la commissione medesima, con all’odg il ddl 1009. Auspichiamo che il ddl 1009 pro tempo indeterminato trovi pieno consenso non solo da parte dei deputati commissari ma soprattutto, da parte dei sindacati confederali, anche se alla luce dei loro tradizionali comportamenti e di quelli che hanno tenuto in Sardegna opponendosi alla stabilizzazione, nutriamo seri dubbi. Il ddl 1009 – conclude Grosso – fa sistema tra territorio, patrimonio boschivo, ambiente, turismi e lavoro modificando ed integrando le norme attualmente in vigore che i sindacati confederali a suo tempo concordarono coi governi ed utilizza il meccanismo collaudato del turnover (che l’attale assessore all’Agricoltura Tony Scilla vuole cancellare) per addivenire al tempo indeterminato nonché gli stessi canali di finanziamento previsti nel ddl pro riforma del Governo Musumeci”.
Fonte: www.inuovivespri.it
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