27 luglio 2021

COORDINAMENTO SALVIAMO I BOSCHI - SICILIA. IL NOSTRO IMPEGNO DA SEMPRE E FINO IN FONDO CONTRO GLI INCENDI. ECCO L'ESPOSTO CONGIUNTO ALLE PROCURE SICILIANE



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Coordinamento SalViamo i Boschi - Sicilia

Esposto congiunto a 10 procure siciliane (Trapani, Palermo, Marsala,  Siracusa, Ragusa, Enna, Caltanissetta, Gela, Agrigento, Sciacca) a cui fra poco si aggiungeranno anche quelle degli altri territori interessati da incendi dolosi.
L’iniziativa delle associazioni del Coordinamento  SalviAmo i Boschi nasce come reazione alle centinaia di roghi che hanno interessato l’isola a partire dal mese  di marzo.
Incendi che hanno bruciato migliaia di ettari di aree boschive e, quel che è più grave, aree protette, Riserve e Parchi Regionali, come la Riserva di Vendicari, il Parco minerario di Floristella e i siti archeologici di Pantaliaca, Himera, Cave di  Cusa. 
Incendi, a detta delle forze di controllo preposte, tutti dolosi, spesso appiccati da mani criminali esperte in ore serali o notturne e in rapida successione, così da 
impedire efficaci azioni di spegnimento. 
 Incendi che distruggono un patrimonio naturalistico di alberi e fauna, che  sottraggono ambienti pregiati e benessere alle comunità, che distruggono preziose aree agricole e che minacciano le case di civile abitazione con pericolo di vita  per gli abitanti. 
Di  fronte  alla colpevole inerzia delle istituzioni e della politica regionale nell’affrontare questa drammatica situazione le associazioni del Coordinamento SalviAmo i Boschi Sicilia hanno deciso di ricorrere all’esposto congiunto  per 
spingere le procure ad attivare delle indagini coordinate.
“Il fenomeno è ormai così esteso e strategicamente organizzato da rendere necessaria l’istituzione di un vero e proprio pool investigativo che porti alla scoperta delle cause che determinano questi atti di vero e proprio terrorismo ambientale” dice la portavoce del Coordinamento.
Nell’esposto le associazioni denunciano una serie di ritardi e omissioni che 
potrebbero essere causa o concausa degli episodi dolosi di questi ultimi mesi.
In  particolare vengono evidenziati forti ritardi nelle opere di prevenzione,  che avrebbero dovuto essere avviate nel mese di maggio e ultimate entro il 15 giugno e che invece sono cominciate solo il 28 giugno a causa del ritardo nell’approvazione in bilancio dei fondi per la retribuzione degli operai. Ciò, nonostante i ripetuti appelli ad anticipare la stagione e nonostante i primi incendi  fossero già stati avvistati nel mese di marzo.
Nell’esposto viene anche sottolineato lo stato di abbandono in cui versa il  Corpo Forestale, costretto a operare con gravi carenze di organico e con mezzi  spesso obsoleti. Altro dato preoccupante l’esiguo numero di Guardie Forestali (si  aspetta invano un concorso che viene rinviato ogni anno) e l’assenza di nuclei investigativi specifici che possano collaborare in modo più diretto con la magistratura. Una situazione che favorisce la sostanziale impunità di questi reati e ne aumenta di fatto la diffusione. 
Le associazioni chiedono adesso che  la magistratura intervenga  a breve applicando agli incendi la L.68/2015 sui disastri ambientali per scongiurare il pericolo che questa situazione continui a peggiorare devastando definitivamente  il  nostro patrimonio naturalistico e ambientale.
Lì 21.07.2021
Coordinamento SalviAMo i Boschi Sicilia


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