Pagina 111 dell'Aggiornamento del Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi Anno 2020”
15. 3 .3.3. Industria del fuoco
Una cospicua aliquota di incendi volontari sembra legata ad interessi concreti, a vantaggi reali o presunti che l'autore spera di ritrarre. Tra tali motivazioni una, diffusamente segnalata in Italia, comincia ad essere presente in altri paesi, tra i quali la Spagna: l'incendio causato per creare posti di lavoro (nelle attività di avvistamento, di estinzione, nelle attività successive di ricostituzione), noto come industria del fuoco o industria degli incendi.
Gli incendi per motivi occupazionali costituiscono una realtà allarmante in talune regioni meridionali del nostro paese, nelle quali un livello minimo di occupazione della manodopera rurale è stato garantito in passato con interventi pubblici di rimboschimento e di lotta agli incendi. L'impostazione della lotta antincendio, basata su interventi di solo contrasto al momento dell'emergenza, ha comportato una diffusa politica di assunzioni a tempo determinato, talvolta caratterizzata da turni minimi. Il ricorso a mano d'opera precaria e poco qualificata, con una finalizzazione spesso più assistenziale che produttiva, ha talvolta indotto l'insorgenza di un ciclo vizioso, dove l'incendio volontario da parte di operai stagionali può costituire lo strumento per mantenere o motivare occasioni di impiego (CFS, 1992). Questo ciclo vizioso è legato, oltretutto, ad un’interpretazione distorta e strumentale delle norme sul collocamento obbligatorio, in particolare di quelle sulla durata minima di assunzione necessaria per garantire le prestazioni previdenziali ed assistenziali, ma sufficiente per proseguire il lavoro agricolo presso privati al di fuori dei normali canali di collocamento.
SERVIZIO 4 A.I.B. 111
Anche gli incendi appiccati come protesta contro la mancata assunzione o come estrema forma di dissenso contro la minacciata chiusura di cantieri rientrano in questa logica, in cui il bosco assume ruolo di “ostaggio”.
Questa nn è assolutamente la politica e formamentis del forestale forse additerei le organizzazioni di canader perché a loro interessa di più che brucia il bosco ad ogni modo noi la chiamata a lavoro l'abbiamo comunque o con o senza incendio .
RispondiEliminaGuarda che non c'è nessun abbaglio, il Piano A.I.B. 2020 dice esattamente quello che riporta il Giornale di Sicilia...., i ""forestali"" sono considerati a tutti gli effetti potenziali incendiari per TANTE RAGIONI.
RispondiEliminaChi ha redatto il Piano A.I.B. ??
Chi ha firmato il Piano A.I.B. ??
In un paese normale..., dopo queste accuse mosse dai massimi Dirigenti stessi del comparto..., se ne chiederebbero e si pretenderebbero le dimissioni immediate per incompatibilità del ruolo ricoperto.
Ma qui siamo in Sicilia.... e di normale non esiste niente.
Giuseppe Spagnuolo.