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Le Segreterie Provinciali di Flai Cgil – Fai Cisl e Uila Uil a seguito della nota delle Segreterie Regionali di giorno 20 aprile proclamano due giorni di mobilitazione dei lavoratori forestali.
Le motivazioni sono legate alla grande preoccupazione rispetto all’avvio in ritardo della campagna di prevenzione incendi di quest’anno, in virtù del fatto che nella Finanziaria sono state appostate per la realizzazione delle opere di prevenzione degli incendi e per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei boschi, solo risorse extraregionali pari a 112.000 migliaia di euro a valere sui fondi POC 2014/2020 e 22.000 migliaia di euro a valere sui fondi FSC 2014/2020.
Questa situazione, ha modificato la condizione di certezza delle progettazioni e la tempistica degli avviamenti nel settore forestale, cosa che fino all’anno scorso si aveva poiché le somme erano ad avvalersi nel bilancio della Regione Siciliana, e quindi immediatamente disponibili.
Le Segreterie Provinciali nelle persone di Giuseppe Di Franco, Calogero Acquisto e Veronica Iacono sottolineano che, nonostante gli uffici provinciali stiano lavorando ininterrottamente per realizzare i progetti, non si ha contezza sui tempi relativi ad alcuni passaggi burocratici che devono realizzarsi, e quindi nonostante le rassicurazioni rispetto al fatto che si potrebbero avviare i lavoratori nella seconda metà del mese di maggio 2021, sono fortemente preoccupati poiché ogni possibile ritardo, certamente non voluto, possa pregiudicare la realizzazione delle opere di prevenzione incendi mettendo a serio rischio tutto il patrimonio ambientale dell’isola, già fortemente danneggiato dagli incendi dell’anno scorso e degli anni precedenti.
E se da un lato c’è un serio rischio per l’ambiente, dall’altro, c’è la grande preoccupazione poiché la mancata assunzione in tempi utili, rischia di compromettere il raggiungimento dei livelli occupazionali previsti dalla legge, a partire dai lavoratori con garanzia occupazionale di 151 giornate ed a seguire 101 e 78 giornate.
La nostra Regione dicono i tre sindacalisti, deve tornare a collocare il sistema forestale tra le priorità d’intervento, in quanto ad oggi c’è stata una gestione della forestale condotta in assenza di obiettivi e di programmazione, episodica ed emergenziale, legata a dare una risposta occupazionale e lontana alle reali esigenze colturali del bosco, quindi diventa ormai non più rinviabile una “seria” riforma del settore forestale.
Una Riforma che tenga conto dell’importanza che il lavoro forestale ha per l’ambiente, la tutela del territorio e la sicurezza di chi ci vive, e che deve
ridare dignità alla grande professionalità del lavoratore, molto spesso mortificato e denigrato dalla stampa e dalle Tv, ma che rappresenta uno degli ultimi baluardi a presidiare il territorio, al fine di contrastare la desertificazione, garantire la sistemazione del suolo e la lotta agli incendi;
E partendo da questa convinzione, che le Organizzazioni sindacali continueranno a ribadire che la proposta di Riforma presentata più di 2 anni fa’ a questo Governo, e condivisa da 213 amministrazioni comunali, sia l’unica strada da percorrere per far fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di tutela, gestione, rilancio del territorio siciliano e per dare certezze ai lavoratori.
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