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Ente Parco delle Madonie
La Processionaria del Pino (Thaumetopoea pityocampa) è una farfalla che allo stato larvale costituisce una seria minaccia per la popolazione arborea e rappresenta anche un rischio per la salute pubblica. Il suo nome deriva dalla caratteristica abitudine di muoversi in fila creando un’ordinata “Processione” per scendere dalla pianta che lo ospita e andarsi a incrisalidare nel terreno ad una profondità di alcuni centimetri. L’osservazione dei nidi bianchi, nelle zone soleggiate della chioma dei pini è un segno inequivocabile della presenza di questo insetto. Combattere la processionaria non è un’operazione facile e per evitare rischi per la propria salute occorre assolutamente evitare il "fai da te": gli interventi devono essere quindi eseguiti da personale specializzato in grado di trattare in piena sicurezza l'insetto e smaltire correttamente i nidi asportati dalla pianta.
ISTRUZIONI UTILI PER EVITARE PROBLEMATICHE CON LA PROCESSIONARIA
1. Di toccare o maneggiare i nidi, peli e frammenti di peli dei bruchi, poiché insorge un molestissimo eritema papuloso fortemente pruriginoso che può scomparire dopo qualche giorno; mentre conseguenze più gravi si hanno quando i peli o frammenti di essi, giungono a contatto con l’occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio ancora quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive. In caso di contatto con gli occhi si potrà avere un rapido sviluppo di congiuntivite (con rossore e dolore agli occhi). Chi dovesse presentare, oltre a sintomi localizzati, problemi generalizzati, quali per esempio malessere o vomito, dovrà essere portato subito in un ospedale.
2. La processionaria può portare a diversi problemi di dermatite. Lavare ogni vestito, maneggiandolo con i guanti, e scegliere la temperatura più alta possibile per il lavaggio. Lavare la pelle abbondantemente con acqua e sapone. Eventualmente è possibile far uso di strisce adesive per staccare i peli urticanti dalla pelle, come per una ceretta. Spazzolare energicamente i capelli se necessario. Consultare un medico in caso di eruzione cutanea grave.
3. In caso di congiuntivite: Gli occhi devono essere risciacquati abbondantemente per eliminare eventuali peli urticanti. Effettuare da un oculista un esame per verificare che non permangano residui di peli urticanti. I peli profondamente integrati nel tessuto oculare dovranno essere rimossi chirurgicamente.
4. In caso di dispnea (fame d'aria o affanno): La valutazione dei sintomi respiratori va effettuata da un medico.
CONSIGLI GENERALI PER COMBATTERE GLI EFFETTI NEGATIVI DELLA PROCESSIONARIA:
1. non grattare la parte irritata, per evitare una infezione batterica dai germi presenti sotto le unghie o sulle mani. Mettersi sotto una doccia calda (l’acqua elimina i resti urticanti depositati sulle braccia o su altre parti del corpo). Evitare l’ammoniaca. Il prurito permane per almeno 5 giorni, le vescicole per 2 settimane circa.
EFFETTI DELLA PROCESSIONARIA SUGLI ANIMALI
La processionaria risulta molto pericolosa in particolare nei confronti di cavalli e cani, i quali, brucando l’erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto. I sintomi che un cane presenta in questa spiacevole evenienza sono spesso gravi. Il primo sintomo è l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed in forma meno grave dell’esofago e dello stomaco. In questi casi il padrone intuisce la gravità di quanto è successo, perché vede che il fenomeno non accenna per niente a diminuire, anzi con il passare dei minuti, soprattutto la lingua, a seguito dell’infiammazione acuta, subisce un ingrossamento patologico a volte raggiungendo dimensioni spaventose, tali da soffocare l’animale. I peli urticanti del bruco della processionaria, entrando in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare: il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Altri sintomi rilevanti sono: la perdita di vivacità dell’animale, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e soprattutto quest’ultima può essere anche emorragica.
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