Dal sito palermo.repubblica.it
di Claudio Reale - 04 GENNAIO 2021
Marco Zambuto e Toni Scilla sono i due nuovi componenti della giunta regionale: il primo subentra a Bernardette Grasso all'assessorato agli Enti locali, il secondo raccoglie il testimone di Edy Bandiera all'Agricoltura. Musumeci: "Situazione solo momentanea"
Adesso la giunta di Nello Musumeci è ufficialmente senza donne. Marco Zambuto e Toni Scilla sono i due nuovi componenti della giunta regionale: il primo subentra a Bernardette Grasso all'assessorato agli Enti locali, il secondo raccoglie il testimone di Edy Bandiera all'Agricoltura. La nomina è stata formalizzata oggi pomeriggio dal presidente della Regione, che ha accolto le dimissioni presentate da Bandiera e Grasso, entrambi espressione di Forza Italia come i due esponenti che subentrano loro.
Zambuto, in realtà, forzista non lo è stato sempre. Sindaco di Agrigento per sette anni, è stato anche presidente del Partito democratico siciliano nell'era di Matteo Renzi e per i dem si era candidato – senza successo – alle Europee del 2014. Scilla, ex deputato regionale e presidente di Agripesca Sicilia, si occuperà di Agricoltura, sviluppo rurale e pesca. "Voglio ringraziare – sottolinea il presidente Nello Musumeci – gli assessori Grasso e Bandiera per l’apporto dato al governo con passione e impegno in questi primi tre anni di mandato. Ai nuovi assessori l’augurio di buon lavoro".
La principale polemica, però, riguarda l'assenza di donne. Grasso era infatti l'unica assessora della giunta guidata da Musumeci, che per una parte del mandato ne aveva avute due (l'altra era Mariella Ippolito, al Lavoro). Da giorni circolano infatti diversi appelli per chiedere più rappresentanza femminile: quello della Cgil ha raccolto oltre seimila firme, mentre quello spontaneo delle “Siciliane” è arrivato a quota 1.400.
In serata è lo stesso Musumeci a cercare di placare le polemiche, confermando le indiscrezioni anticipate da Repubblica il 31 dicembre sul pressing sull'Udc perché sostituisca uno dei suoi assessori con una donna. “Sono un convinto assertore del valore che la donna rappresenta anche nella politica – dice - e sono d'accordo con chi reputa il sistema delle "quote" una sorta di recinto che spesso penalizza il merito e, a volte, legittima l'ipocrisia. L'assenza di rappresentanza femminile nella Giunta di governo, a seguito della sostituzione dei due assessori (di cui una donna) richiesta da Forza Italia, è solo momentanea. Come è noto, ho chiesto alle forze politiche della coalizione di far sì che la parità di genere sia non solo predicata ma anche praticata. Mi attendo, quindi, già a breve atti e scelte conseguenziali”. Per Musumeci, però, “il tema ripropone l'insoluto problema della selezione della classe dirigente politica in Sicilia”, per il quale la Sicilia è ancora lontana “dagli obiettivi per realizzare pienamente un sistema di pari opportunità, nel quale fermamente credo”.
Segue un elenco di incarichi per i quali sono state scelte donne, tutti declinati però con il sostantivo e l'articolo al maschile: “Il segretario generale, il capo gabinetto, il capo segreteria particolare, il portavoce, il responsabile anticorruzione, i direttori generali strategici – dice Musumeci - sono tutte donne, ma soprattutto competenti”. Per loro, però, al momento non c'è uno spazio in giunta. Almeno fino al prossimo rimpastino.
Intanto anche le donne manager siciliane scrivono a Musumeci per protestare: “Con profonda amarezza mista a incredulità, apprendiamo la scelta di cancellare la rappresentanza dell’identità femminile dalla Giunta della Regione Sicilia. Una scelta che fa assurgere la nostra regione tra le ultime in Italia per democrazia paritaria”, si legge nella lettera firmata dalla presidente nazionale dell'Associazine imprenditrici donne dirigenti di azienda (Aidda), Antonella Giachetti, e dalla presidente della delegazione siciliana, Ornella Laneri. "La invitiamo pertanto - prosegue la missiva - a porre in essere tutti gli atti necessari per rimediare ad una scelta che vìola il principio costituzionale di uguaglianza tra i generi e che si pone in contrasto con la stessa legge regionale n.26 del 2020 che all’art.3 dispone per le prossime legislature che la nomina degli assessori da parte del Presidente debba essere effettuata 'assicurando che ogni genere sia rappresentato in misura non inferiore ad un terzo'. Ci auguriamo altresì - si legge ancora - che ella voglia prendere drasticamente le distanze dalle affermazioni sessiste pronunciate dal deputato regionale Vincenzo Figuccia per giustificare la scelta di escludere le donne dalla giunta regionale: un linguaggio e un pensiero culturalmente arretrati e inaccettabili che mortificano il lavoro degli uomini e delle donne che si battono tutti i giorni contro gli stereotipi di genere".
Fonte: palermo.repubblica.it
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