Dal sito www.faicisl.it
22 Gennaio 2021
“La questione della sostenibilità nel Recovery Fund potrà avvantaggiare in primis proprio il settore agricolo. Un gioco di squadra più efficace tra sindacati e imprese, nei confronti del Governo e in particolare del Ministero dell’Agricoltura, potrebbe dare al comparto maggiore capacità interlocutoria. Come Fai Cisl, sento di rivolgere un appello forte a Flai Cgil e Uila Uil, nonché a Coldiretti, Cia, Confagricoltura, e a tutta l’industria alimentare: lavoriamo insieme per costruire un Recovery agroalimentare, un documento di priorità che rafforzi quanto previsto per i nostri comparti dentro i percorsi del Recovery Fund”.
Lo afferma il segretario generale della Fai Cisl, Onofrio Rota, intervistato da Letizia Martirano, direttore di Agra Press. Commentando l’esclusione dei lavoratori agricoli tra i beneficiari delle recenti indennità di mille euro, il sindacalista non ha escluso nuove agitazioni. “Il momento è molto delicato, ma di motivi per manifestare le nostre categorie ne avrebbero anche molti altri oltre al mancato bonus. Pensiamo ai lavoratori agricoli in malattia per Covid19, che non maturano giornate utili per accedere alla disoccupazione agricola. Pensiamo alle tante giornate di lavoro perse a causa di alcune calamità, e pensiamo al conseguente bisogno di riconoscere, per il 2020, le stesse giornate lavorate nel 2019, offrendo così ai lavoratori agricoli la possibilità di accedere agli opportuni ammortizzatori sociali. Altro dossier – aggiunge Rota – su cui sta crescendo inevitabilmente il malumore dei lavoratori è quello del comparto idraulico-forestale, che è privato del contratto nazionale da oltre 8 anni: un settore che purtroppo paga cara l’assenza totale di una visione strategica. Non è corretto dire una cosa mentre se ne fa un’altra: tutti parlano di ambiente, green deal, sostenibilità, ma poi non si investe sufficientemente sulle risorse e i diritti per i lavoratori che se ne occupano, a cominciare dai forestali e dai dipendenti dei consorzi di bonifica. E non se la passa meglio la pesca: andranno chiarite le modalità di copertura delle giornate di fermo per il 2021, su cui le misure del Feamp non sono sufficienti, e il sostegno ai pescatori nella legge di bilancio coprirà solo fino a giugno e non garantisce ai marittimi le necessarie coperture assistenziali e previdenziali. Che occorra un ammortizzatore strutturale, per i pescatori, lo diciamo da anni. Poi c’è la battaglia per la nuova PAC, che dovrà includere i principi della condizionalità sociale: i finanziamenti devono andare a chi applica i contratti e rispetta i diritti dei lavoratori. Per non parlare del caporalato, su cui vogliamo sapere cosa è stato fatto ad un anno dal lancio del Piano triennale, che ci aveva visto molto favorevoli. Su alcuni aspetti tra questi avevamo avviato con la Ministra Bellanova un confronto, avevamo ottenuto qualche primo risultato, è fondamentale che chi arriverà a Via XX Settembre abbia le competenze giuste e una forte predisposizione al dialogo”.
“Credo fermamente che dalla crisi economica indotta dalla pandemia si possa uscire soltanto con una nuova stagione di vera concertazione, con un rinnovato patto di solidarietà tra le rappresentanze dei lavoratori, le imprese e le istituzioni”, conclude Rota commentando positivamente alcuni recenti rinnovi contrattuali.
L’intervista completa è pubblicata su www.agrapress.it.
Fonte: www.faicisl.it
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