30 Agosto 2020
Chi ha seguito su Facebook quello che è avvenuto stanotte ad Altofonte, piccolo centro alle porte di Palermo immerso nel verde, non può che essere rimasto impressionato dall’incedere degli eventi. Ad Altofonte il fuoco è stato appiccato in cinque punti diversi. Paura per molti abitanti, costretti a lasciare le abitazioni. Il sindaco, Angela De Luca, ha tenuto costantemente informati i cittadini. Fuoco in altre pari della Sicilia. Chi c’è dietro questa strategia criminale? La miccia trovata il 23 Agosto
E’ tornato il caldo e, con la precisione di un’equazione chimica, sono tornati gli incendi. L’autocombustione è un fenomeno che in natura esiste, ma il fuoco di queste ore e di questi giorni non ha nulla a che vedere con l’autocombustione: con molta probabilità, si tratta di incendi dolosi.
Impressionante quello che è avvenuto stanotte ad Altofonte, paese alle porte di Palermo immerso nel verde. E forse il problema è proprio questo: ad Altofonte c’è troppo verde, ci sono troppi alberi e gli alberi, in tempo di grandi tecnologie, non sono molto graditi.
A quanto si dice, il fuoco, ad Altofonte, sarebbe stato appiccato in cinque punti diversi. Il fronte del fuoco, in tempi brevi, si è esteso per circa 2 chilometri, complice il vento caldo. E’ evidente che chi ha appiccato il fuoco, ieri sera, ha calcolato bene temperatura e vento.
Le fiamme di ieri sera, ad Altofonte, facevano paura.
L’incendio di Altofonte è stato raccontato sulla propria pagina Facebook dal sindaco di Altofonte, Angela De Luca. E’ impressionante la sequenza degli eventi.
Il primo post del sindaco di Altofonte è intorno a mezzanotte:
“Purtroppo nel nostro territorio è in atto un grosso incendio di circa 3 km, da poggio San Francesco alla zona Petraro. Sono impegnati uomini del corpo forestale, i nostri volontari della protezione civile,la polizia municipale ,i vigili del fuoco, gli operai dell’ acquedotto ed altri volontari. Non si esclude che possano evacuarsi delle abitazioni. La situazione è molto seria”.
Un’ora dopo il sindaco aggiunge:
“Purtroppo il fuoco è appena entrato dentro il bosco. Si faranno evacuare le abitazioni della zona valle malva”.
E ancora:
“Tutti i cittadini che abitano zona mortadella, valle malva, e zone sotto la moharda devono lasciare le loro abitazioni in via precauzionale. Cortesemente avvertire tutti. Spostatevi nella zona di piano maglio per nn creare assembramenti e lasciare che si svolgano le operazioni di soccorso”.
E ancora:
“La situazione è gravissima, tutti i cittadini che abitano sotto il bosco, anche zona campo vecchio, cozzo di castro, corso piano renda, devono allontanarsi. Le fiamme e la cenere incandescente può causare roghi anche al centro abitato. Allontanatevi tutti dalle vostre abitazioni… scendete a valle del paese. SUBITO”.
Altro post intorno alle due di notte:
“Voglio raccomandare, in queste ore così drammatiche, ai cittadini di #Altofonte di ascoltare le indicazioni degli Agenti del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco in azione sui luoghi. Sono state evacuate alcune villette e tutti gli uomini disponibili e tutti i mezzi sono impegnati sul fronte del fuoco!!! Stiamo facendo tutto il possibile e anche di più. Speriamo bene”.
Circa mezz’ora dopo, intorno alle 2 e mezza di notte:
“Invito i cittadini che sono stati evacuati a recarsi presso il campo sportivo Don Pino Puglisi. Ci sono presidi della protezione civile che vi forniranno assistenza per eventuali necessità ed anche ambulanze del 118”.
Ore 4 di mattina:
“Si comunica che domani nella zona mohardella, torrettella, buttafuoco, via Poggio San Francesco, valle malva, intercomunale 18 non verrà garantita l’erogazione dell’acqua per far fronte allo stato di calamità nel quale ci troviamo”.
Alle 5 e mezza di mattina circa:
“Il fuoco è entrato all’OBELISCO, evacuazione pure la zona di via veronica”.
Poco meno delle sei di stamattina:
“Tra circa un ora 3 Canader interverranno per spegnere l’incendio che è ancora in atto nel nostro territorio. I vigili del fuoco e la protezione civile stanno continuando l’opera di bonifica dei siti interessati dalle abitazioni. Invito tutti a non spostarsi dai luoghi nei quali si trovano per non intralciare le operazioni. Vi comunicherò al più presto quando potrete rientrare nelle vostre abitazioni”.
Una notte drammatica, con il sindaco di Altofonte in prima linea, sempre accanto ai propri cittadini con Corpo Forestale della Regione, operai della Forestale, Vigili del Fuoco, Carabinieri, Protezione Civile.
Fiamme anche sulle Madonie, a Termini Imerese, a Carini.
Nei primi giorni di Agosto non sono mancati incendi in provincia di Messina.
Due giorni fa incendi anche a Siracusa. E ieri, a Priolo – provincia di Siracusa – ben quattro incendi in zone diverse con interventi di Vigili del Fuoco, protezione Civile e forestale. per non parlare dell’inferno di fuoco andato in scena il 15 Agosto tra Avola antica, Noto antica e Cavagrande, sempre in provincia di Siracusa.
E che dire del vasto incendio che si è sviluppato sempre a Siracusa, lo scorso 18 Agosto, a Sud di Siracusa, grazie a sterpaglie abbandonate?
E che dire dell’incendio del 2 Agosto, a Caltanissetta, a Ponte Cinque Archi?
E dell’incendio del 9 Agosto alle porte di Enna?
E del grande incendio di cinque giorni fa tra Piazza Armerina e Leonforte?
E dell’incendio che si è scatenato il 27 Agosto a Casteltermini, in provincia di Agrigento?
Riproponiamo quello che abbiamo scritto lo sorso 3 Agosto, davanti a un’impressionante ondata di incendi:
“No, il caldo, i piromani e una certa leggerezza nella gestione del verde in Sicilia non spiega quello che è successo in Sicilia dalla prima sciroccata del Maggio scorso ad oggi. Non è possibile che, quando esplodono le giornate di caldo, puntuali come equazioni chimiche, arrivano gli incendi. Incendi quasi simultanei a San Giuseppe Jato, a San Cipirello, sulla strada statale Palermo-Sciacca. Fuoco sulle Madonie, tra Petralia e Castellana Sicula dove sono stati registrati i casi più critici. Fuoco a Chiusa Sclafani, a Giuliana, a Partinico, a Bagheria a Trappeto”.
L’abbiamo scritto più volte e lo ribadiamo: siamo davanti a una strategia del fuoco che, come ha spiegato qualche anno fa l’ecologo Silvano Riggio, potrebbe essere di natura terroristica.
Si può fare qualcosa? Sì. Bisogna capire chi sono i possibili soggetti che vengono agevolati dagli incendi. Ci sono interessi economici dietro? L’eliminazione del verde – soprattutto a ridosso dei centri abitati, com’è accaduto stanotte ad Altofonte – agevola qualcuno, magari gli interessi di qualche società?
Foto tratta da Filodiretto Monreale
P.s.
Sempre sulla pagina Facebook del sindaco di Altofonte, Angela De Luca, del 23 Agosto leggiamo il seguente post accompagnato da una foto:
“Sapete cosa è questa? Una miccia.
Stamattina uno degli organizzatori dello slalom automobilistico, in corso nel nostro paese, l’ha notata in mezzo alla vegetazione della collinetta di fronte il Parco Robinson. Allertato prontamente l’Ispettore Di Matteo della polizia municipale, presente sui luoghi, sono stati contattati i volontari della nostra Protezione Civile per effettuare un controllo del posto nel pomeriggio. Se la miccia fosse stata accesa avrebbe creato sicuramente un danno alle abitazioni vicine ed anche ai partecipanti alla manifestazione. Invito tutti i cittadini ad attenzionare il territorio e a denunciare qualsiasi atteggiamento possa recare danno alla pubblica e privata incolumità. Distruggere la natura, dare fuoco ai boschi o alla vegetazione spontanea è un reato che va severamente perseguito e punito”.
Fonte: www.inuovivespri.it
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