Dal sito www.messinatoday.it
03 agosto 2020
E’stata disposta l’autopsia sul corpo di Paolo Totaro, l’autista specializzato di mezzi pesanti della Forestale che ha perso la vita sabato scorso mentre era in servizio, a due mesi dalla pensione, lasciando una moglie e una figlia. Il magistrato che segue le indagini potrebbe avere ipotizzato l'ipotesi di omicidio colposo ancora a carico di ignoti. Una tragedia che ha destato commozione e rabbia. “Non si può morire a 67 anni, a pochi mesi dalla pensione, da precario e stagionale, nell’espletamento di un lavoro notoriamente difficile, impegnativo e logorante come quello dell’antincendio forestale. Perdiamo un amico, perdiamo uno di noi”, è l’amaro commento del segretario generale della Cisl di Messina, Antonino Alibrandi, e della segretaria generale della Fai Cisl di Messina, Sabina Barresi.
Non è il momento delle polemiche per Giovanni Cavallaro, dirigente responsabile dell’Ispettorato delle foreste di Messina. “Dispiace che si torni a parlare delle difficoltà della forestale solo quando c'è una tragedia. Mi viene in mente solo una citazione: Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”.
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L’uomo era alla guida dell’autobotte precipitata in una scarpata a San Filippo Superiore dove stava andando in soccorso ai colleghi per spegnere un incendio. Sulla vicenda anche il cordoglio dell’Ugl con il segretario provinciale Tonino Sciotto e il reggente della federazione Forestali, Giuseppe Ravidà, che chiedono un intervento immediato per la manutenzione delle strade.
“Alla luce di quanto avvenuto, non possiamo non sottolineare la gravità dell’accaduto. L’Ugl ribadisce ancora l’urgenza di manutenzione delle strade di montagna abbandonate da molti anni, laddove i lavori necessari di ‘normale’ manutenzione dovrebbero essere eseguiti annualmente”, evidenzia Ravidà. “Da verbale dell’ultimo incontro del 23 luglio 2020 svoltosi presso la Direzione Provinciale Servizio 13 per il Territorio di Messina Azienda Foreste, sono emerse le gravi condizioni in cui versano le strade di montagna – continua - Ci sono strade inaccessibili e strade che durante il percorso si restringono a causa di frane e smottamenti, dove i mezzi delle squadre Antincendio spesso devono transitare al limite del ciglio stradale”.
“Ma i problemi non si fermano solo alle strade: non possiamo non far notare lo stato fatiscente dei mezzi in dotazione delle squadre Antincendio. E la maggior parte di essi sono in uso da molti anni. L’Ugl, pertanto, sollecita il governo Regionale ed il governo Nazionale ad attivare gli uffici competenti, a finanziare i lavori di manutenzione delle strade, ad acquistare mezzi nuovi in dotazione alle squadre antincendio e ad avviare nuove assunzioni in quanto la pianta organica è carente di personale delle varie qualifiche ‘Autisti, Addetti Allo spegnimento, Vedette’ ”, conclude il reggente della federazione Forestali. In merito anche il segretario provinciale del sindacato, Tonino Sciotto: “Non credo fosse plausibile che la mansione svolta dall’operatore potesse essere affidata allo stesso. Parliamo sempre di una persona di 67 anni. Ciò che ci chiediamo è se questo sia giusto e se la politica non debba intervenire affinché situazioni del genere non si ripetano più in futuro”, conclude Sciotto.
La storia di Paolo Totaro ha riacceso i riflettori anche sul problema della stabilizzazione e le carenze d’organico. Almeno 300 mancherebbero all’appello della pianta organica di Messina, ha fatto notare il segretario generale della Uil Sicilia, Antonio Marino. Che ha aggiunto: “Si ricordino tutti il nome di Paolo Todaro e quello degli altri forestali vittime del dovere, quando tornerà il momento di respingere attacchi ingenerosi e diffamatori ai danni della categoria. E quando finalmente verrà il momento di dare risposte alle giuste richieste di riforma regionale del settore”.
Anche per Davide Fiatti, segretario nazionale Flai Cgil "questa tragedia evidenzia la necessità di mettere al centro del lavoro la salute e sicurezza dei lavoratori, attraverso una seria e adeguata prevenzione e formazione - continua Fiatti- Nel 2020 non si può non ritornare dalla propria famiglia perchè si muore lavorando. Paolo Todaro, come i suoi colleghi operai forestali in tutta Italia, svolgeva un'attività fondamentale per la sicurezza di tutti noi e del nostro fragile territorio, un lavoro faticoso e pericoloso ma troppo spesso non considerato e valorizzato".
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