18 maggio 2020

SOCIAL NETWORK: ULTIME SENTENZE. SI CONFIGURA IL REATO DI DIFFAMAZIONE A MEZZO DI STRUMENTI TELEMATICI PER I COMMENTI DIFFAMATORI


17 Maggio 2020

Leggi le ultime sentenze su: commenti e post sui
 social network; diffamazione aggravata; collaborazione di Facebook e LinkedIn con l’autorità giudiziaria italiana; tutela dell’immagine e riservatezza dei minori.


Indice

1 Post diffamatori sui social
2 Reati commessi via Facebook
3 Diffamazione via social network
4 Reato di stalking nell’era del Social network
5 Pubblicazione di foto con contenuto pornografico
6 Configurabilità di accesso abusivo al sistema informatico
7 La pubblicazione della frase offensiva su Instagram
8 Pubblicazione sui social network di immagini manipolate
9 Diffamazione: l’ipotesi aggravata dal mezzo pubblicità
10 Obbligo a non diffondere immagini di figli minori sui social network
11 Diffamazione: un post su Facebook equivale ad un articolo di giornale?
12 Social network: commenti offensivi in risposta ad un fatto ingiusto altrui


Post diffamatori sui social

Si configura il reato di diffamazione a mezzo di strumenti telematici se i commenti diffamatori, pubblicati tramite post sul social network Facebook, possono, pur in assenza dell’indicazione di nomi, riferirsi oggettivamente ad una specifica persona, anche se tali commenti siano di fatto indirizzati verso i suoi familiari.

Cassazione penale sez. V, 19/10/2017, n.101


Reati commessi via Facebook

In tema di reati commessi attraverso facebook è necessario verificare che i profili Facebook siano effettivamente riconducibili all’imputato. (Nel caso di specie, le frasi pronunciate su social network integranti il reato erano state ricondotte  all’imputato senza alcuna indagine sul profilo).

Tribunale La Spezia sez. uff. indagini prel., 12/02/2020, n.39


Diffamazione via social network

In tema di diffamazione attraverso i social network Facebook e Linkedin è notorio che Facebook non fornisca indicazioni all’autorità giudiziaria italiana in relazione all’utente che si cela dietro un nickname mentre per LinkedIn è possibile acquisire elementi utili all’indagine.(Nel caso di specie il gip restituiva gli atti al PM per l’integrazione investigativa a seguito di opposizione alla richiesta di archiviazione).

Tribunale La Spezia sez. uff. indagini prel., 05/12/2019

Continua la lettura in questo link: 
https://www.laleggepertutti.it/388210_social-network-ultime-sentenze#Diffamazione_un_post_su_Facebook_equivale_ad_un_articolo_di_giornale





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