L'annuncio con una nota di Palazzo d'Orleans. Un passato sempre a destra, è stato anche un esponente del Movimento 5 stelle ma venne poi estromesso dalla lista dei grillini al Senato. Molto presente sui social, tanti i post con attacchi al governo Conte
di ANTONIO FRASCHILLA 17 maggio 2020
Il governatore Nello Musumeci e l'ex ministro Matteo Salvini dopo un colloquio telefonico trovano l'intesa sulla nomina del nuovo assessore regionali ai Beni culturali in quota Lega: si tratta del giornalista Alberto Samonà, già responsabile cultura della Lega siciliana e direttore del sito Ilsicilia.it. Un passato sempre a destra, ex Fronte gioventù, poi un tentativo di salto sul carro dei 5 stelle salvo poi passare alla Lega dopo essere stato espulso dalla lista al Senato dei grillini.
"Questa scelta mi rende veramente prgoglioso perchè sono legato da sempre alla mia terra, e se sono rimasto in Sicilia è perchè credo in questa isola e, nonostante avessi avuto delle opportunità di andare via, sono rimasto con convinzione e con il cuore - dice sul sito che lui stesso dirige - c'è ancora molto lavoro da fare- continua- ed io sono pronto a fare la mia parte e dare in maniera convinta il mio contributo. Le critiche di queste ore rivolte alla Lega le prendo come uno stimolo e come un suggerimento e consiglio per ascoltare anche chi la pensa diversamente da me. Anche coloro che abbiano un pregiudizio a monte nei nostri confronti. Ma ribadisco farò di tutto per ascoltare tutte le voci del mondo della cultura che troppo spesso anche la politica in maniera sorda non ha recepito".
“Per noi e la Sicilia è una notizia straordinaria, siamo orgogliosi di poter offrire a questa terra meravigliosa l’impegno e le buone pratiche amministrative della Lega”, dice Salvini. Per il senatore Stefano Candiani, commissario della Lega in Sicilia, “l’obiettivo è tagliare la burocrazia e rafforzare il ruolo della Sicilia come punto di riferimento culturale nel mondo. Siamo pronti a collaborare con tutte le persone capaci e di buona volontà, senza quei pregiudizi che abbiamo visto negli ultimi giorni da parte di troppi anti-leghisti per partito preso”. "Dopo l'irripetibile stagione dei tecnici - dice il governatore Musumeci - Alberto Samona è la giusta sintesi della militanza politica e della competenza professionale. Lo conosco da anni e sono certo che saprà svolgere con passione il ruolo che, di intesa con il suo partito, ho voluto affidargli".
Ad ufficializzare la nomina una nota di Palazzo d'Orleans: "Palermitano, classe 1972, è giornalista professionista e scrittore - si legge nella nota - appartiene ad una illustre famiglia di architetti e studiosi della tradizione popolare siciliana. Lo stesso neo assessore ha scritto e pubblicato numerosi saggi ed è consigliere d'amministrazione della prestigiosa Fondazione Piccolo di Calanovella. Dal settembre 2018 è responsabile del settore cultura della Lega Sicilia".
Samonà è molto noto negli ambienti della destra siciliana, anche se è stato folgorato dal Movimento 5 stelle. Nel 2018 era tra i candidati nella lista al Senato ma venne poi estromesso poco prima della chiusura delle liste per decisione di Luigi Di Maio. Decisioni contro la quale Samonà ha presentato anche una querela. Molto attivo sui social, Samonà non ha lesinato critiche al governo Conte e anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Critiche arrivano dal Pd: "Musumeci sta ormai riempiendo il suo governo di uomini la cui storia politica di destra e post-fascista è il principale elemento distintivo del proprio curriculum. L’illusione che con Musumeci si potesse costruire un fronte largo di centrodestra è ormai tramontata. La Lega dell’ultrà Salvini – aggiunge Cracolici - sceglie in Sicilia un uomo di destra, anche se proveniente da un percorso ‘vivace’ dal momento che Samonà era arrivato ad aspirare una candidatura con i 5 Stelle alle ultime elezioni politiche. Ma dopo il suo passaggio alla Lega, viene premiato con la poltrona di assessore in quota Salvini”.
“Insomma – conclude Cracolici - siamo di fronte ad una evidente marginalizzazione di uomini e donne che hanno alle spalle una storia moderata, e che ormai non contano praticamente nulla nel governo Musumeci”.
Fonte: palermo.repubblica.it
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