28 febbraio 2020

L'INTERVISTA. L'ECONOMIA SICILIANA TRAVOLTA DAL VIRUS. ARMAO: "ORA APPROVARE SUBITO IL BILANCIO"


Dal sito livesicilia.it

di Salvo Toscano
Dati preoccupanti per turismo e commercio. L'assessore: "Allo studio misure per aiutare le imprese"


Dal turismo all'agricoltura passando per il commercio, il coronavirus rischia di fare danni molto seri all'economia italiana. E la Sicilia non potrà non pagare il suo prezzo. Il governo regionale lo ha chiaro e sta vagliando delle misure straordinarie di sostegno alle imprese.


L'assessore all'Economia
Gaetano Armao dice che il grosso degli interventi spetteranno al governo nazionale, a partire da quelli sul fisco. E il quaderno delle doglianze in Sicilia è già fittissimo. La Coldiretti parla del 70 per centro di contatti e preventivi in meno rispetto al 2019 per gli agriturismi siciliani. Di un settanta-ottanta per cento di disdette ha parlato Confesercenti Sicilia. Tremano anche le agenzie di viaggio: balla un valore complessivo di 1 miliardo di euro che rischia di andare in fumo e 450 le imprese che potrebbero essere costrette a chiudere, il 45 per cento delle 1000 agenzie di viaggio operanti sull’Isola, secondo l'allarme di Assoviaggi e Fiavet. Anche Confcommercio e Confindustria hanno chiesto misure straordinarie.

“Gli effetti sull'economia non sono strettamente connessi al dato clinico ma si possono avere effetti dovuti agli effetti psicologici sui consumatori – dice Gaetano Armao -. È troppo presto per percepirli. Per esempio, quale sarà l'effetto sul turismo lo potremo capire tra mesi, perché se termina tra brevissimo questa epidemia bisogna capire se poi resterà una percezione negativa”.

Assessore, che impatto vi aspettate da quest'emergenza sui dati economici?

“Il Country report dell'Unione europea ha fissato la crescita per l'Italia allo 0,3 rivedendola al ribasso. E ci sono altre previsioni ance più basse. E non si tiene conto del virus in queste previsioni. La Banca d'Italia ci dice che gli effetti dell'epidemia vanno dallo 0,2 allo 0,4, quindi c'è il rischio di un azzeramento della crescita o di andare in recessione. Questo può deprimere ulteriormente le già esigue previsioni di crescita per l'economia siciliana, che erano dello 0,1”.

Può essere il colpo di grazia per la Sicilia?

“Le politiche che hanno aggravato il divario col Nord hanno già depresso l'economia del Mezzogiorno, c'è stata una degradazione inaccettabile dei diritti dei cittadini del Sud, basta pensare che i posti letto nella sanità disponibili ogni 100mia abitanti al Sud sono la metà rispetto al Nord”.

Questa epidemia rischia di aggravare ulteriormente il quadro.

“Sì, rischia di aggravare ulteriormente. Ci sono effetti diretti sia sull'economia siciliana, dal turismo all'export - si cominciano a manifestare effetti negativi sull'expot alimentare, basati sul nulla, per via di dinamiche irrazionali. E poi ci sono effetti di traino, essendo la nostra economa trainata dall'economia del Centronord. L'economia di Lombardia, Veneto e Emilia Romagna rappresenta il 40 per cento dell'economia nazionale, se si ferma questa locomotiva...”.

Cosa fare, allora?

“Mettere in campo una serie di misure per contrastare questa situazione. Già ci stiamo lavorando con il presidente Musumeci. Ma noi come Regione possiamo fare qualcosa, non quello che può fare lo Stato con interventi fiscali e sulla moratoria bancaria”.

Avete qualche idea di interventi possibili?

“Un'ipotesi di alleggerimento degli oneri finanziari per le imprese più esposte. Ma bisogna stare attenti a non aggiustare una cosa e sfasciarne un'altra. Il grosso degli interventi deve essere di matrice statale. Il presidente Musumeci ha già parlato col presidente Conte. Il nostro tessuto imprenditoriale è già molto fragile e rischia di azzerarsi. Un'altra cosa da fare c'è”.

Quale?

“La cosa che si può fare è approvare il bilancio prima possibile, questo significa liberare spesa ed è una priorità. Già i documenti finanziari sono all'Assemblea. Martedì pomeriggio è fissata la discussione sul Documento di economia e finanza e poi si passerà ai documenti finanziari”.

C'è stato troppo allarmismo a suo modo di vedere su questa epidemia?

“Di questioni concernenti l'epidemia parla il presidente. Certo, le misure che si dovevano prendere erano necessarie ma bisogna non trasmettere una percezione non eccessivamente negativa. La situazione è complessa ma se restiamo compatti ne verremo fuori”.
28 Febbraio 2020

Fonte: livesicilia.it







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