Musumeci rilascia a La Repubblica alcune dichiarazioni che disegnano l’identikit del piromane
7 Agosto 2019
PALERMO – Mitomani, gente senza scrupoli, o forestali. È questo l’identikit tracciato dal presidente della Regione Musumeci dopo i giorni di fuoco che hanno segnato non solo Monreale con l’incendio di Monte Caputo, ma la provincia di Palermo intera. Il leader di #Diventeràbellissima in un’intervista concessa al quotidiano La Repubblica non usa giri di parole per identificare i responsabili dei roghi che ogni anno colpiscono l’Isola e annuncia un piano per stanarli.
Il governatore Governatore siciliano in questi giorni ne ha approfittato per apostrofare, i piromani. «Andate all’inferno, bastardi». Parole fortissime se si pensa che sono state pronunciate da un presidente della Regione ma che lasciano trasparire tanta rabbia. «Questa volta abbiamo messo in campo tutte le misure necessarie per fronteggiare gli incendi – afferma Musumeci sulle pagine de La Repubblica -, trovando anche i fondi per finanziare l’attività di sette squadre aggiuntive dei vigili del fuoco. Ma che siano sette o settanta, le squadre dei vigili, poco cambia. Non prendiamoci in giro. Quasi tutti i roghi sono dolosi, e se sono dolosi è difficile neutralizzarli perché si estendono in fretta».
Per il Governatore i delinquenti che hanno appiccato il fuoco dovrebbe essere «sbattuti in cella e fatti uscire dopo anni. Se poi risulta che questo delinquente alcuni mesi l’anno lavora per conto della Regione, beh, viene voglia di allungare la permanenza in galera».
Il presidente si lascia andare poi ad alcune forti dichiarazioni che disegnano l’identikit del piromane. «Da un lato c’è il frustrato, o il mitomane, dall’altro c’è chi vuole lanciare un messaggio. Attenzione, l’80, il 90 per cento dei forestali è fatto da persone perbene: forse avrebbero bisogno solo di essere più controllati. C’è però una sparuta e pericolosissima minoranza di lavativi, irresponsabili che pensano di continuare a vivere a tempo indeterminato da parassiti».
E annuncia un piano per contrastare gli incendiari. «Noi ci stiamo provando – dice – anche con strumenti nuovi. Servizi di pattugliamento dei boschi, qualche infiltrato fra le persone sospette, un lavoro di intelligence» ma non vuole aggiungere altro.
Fonte: www.filodirettomonreale.it
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