Dal sito www.legambientesicilia.it
03/08/2019
“Forte vento di scirocco, temperature elevate. Ritornano in campo i piromani, delinquenti che accendono il fuoco distruggendo bosco e macchia mediterranea. Oggi e nei prossimi giorni assisteremo per l’ennesima volta alle lacrime di coccodrillo, alle tante dichiarazioni nel fermare il fuoco che avanza, per prendere impegni affinchè non avvenga più. Ci saranno riunioni tecniche, tavoli con la Protezione civile per salvare la Sicilia dalle fiamme. Non ne possiamo più. Non si fa nulla per la prevenzione. L’isola, nel 2017 e nel 2018, ha guidato la tragica classifica degli ettari bruciati. Dai dati dell’European Commission Emergency Management Service Copernicus, elaborati da Legambiente, nel 2017 in Sicilia sono bruciati 42.872 ettari di superficie boscata e non boscata (contro i 35.241 della Calabria). E nel 2018, sempre in vetta con 10.250 ettari (seconda sempre la Calabria con 1.874).
Chiediamo più prevenzione, che si facciano le mappe dei terreni bruciati, che è compito dei comuni, ed una macchina organizzativa più efficiente per evitare che avvenga tutto ciò”.
Lo dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia.
Fonte: www.legambientesicilia.it
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