Dal sito www.ilgazzettinodisicilia.it
Dura ormai da 13 anni l’iter per quello che sarà il secondo parco nazionale della Sicilia dopo il Parco di Pantelleria, istituito anch’esso con la legge 222/2007
“Il costituendo Parco nazionale degli Iblei è bloccato da ritardi burocratici e amministrativi del libero consorzio provinciale di Catania. Ritardi che stanno impedendo la nascita di uno strumento essenziale per la promozione turistica del territorio e la difesa dell’ambiente. Una situazione inaccettabile e sulla quale anche la Regione è chiamata a fare la propria parte con sollecitudine”.
Lo afferma il presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava.
Un iter che dura da ben 13 anni. L’istituzione del parco sarà anche un’occasione di crescita in termini economici, una risorsa per la promozione e sviluppo del territorio che i territori di Ragusa, Siracusa e Catania aspettano, passando ad esempio dall’enogastronomia alla valorizzazione culturale.
Una volta approvata la perimetrazione definitiva ed emesso il decreto istitutivo, il parco sarà il secondo parco nazionale della Sicilia (dopo quello dell’isola di Pantelleria) e abbraccerà territori delle provincie di Siracusa (60%), Ragusa (30%), Catania (10%), con un estensione complessiva di oltre 160.000 ettari.
Rientrano nel Parco degli Iblei, le ex Province di Catania (per 116,59 chilometri quadrati), Ragusa (per 389,58) e Siracusa (per 955,79). I Comuni che ricadono nella proposta del Parco sono: Licodia Eubea, Militello in Val di Catania, Vizzini, nell’area etnea; Ragusa, Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, in provincia di Ragusa; Avola, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino, Priolo Gargallo, nel Siracusano.
La proposta inviata al ministero dell’Ambiente comprende sia le riserve naturali Pantalica-Valle dell’Anapo, Cavagrande del Cassibile e il complesso speleologico Villasmundo-S.Alfio, sia i Siti di importanza comunitaria (Sic), le Zone speciali di conservazione e le Zone di protezione speciale.
Fonte: www.ilgazzettinodisicilia.it
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